Ternana, Pochesci torna a parlare: “Mai sofferto nel derby, pubblico stupendo”
E’ ancora grande l’amarezza per la vittoria sfumata in extremis, ma allo stesso tempo l’orgoglio di aver messo in difficoltà una delle squadre più importanti della categoria è anch’esso elevato. Sandro Pochesci, in silenzio stampa nella settimana antecedente il derby, ripercorre ai microfoni di Radio Cusano Campus il tourbillon di emozioni che l’ha caratterizzata.
Si inizia dall’accoglienza dei tifosi all’arrivo del pullman: “Vedere tutta quella gente accogliere il nostro pullman un’ora e mezza prima del calcio d’inizio è stata una grandissima emozione. Ho srotolato la sciarpa e gliel’ho mostrata e finalmente ho capito cosa intendevano quando l’estate scorsa mi ripetevano “mister, per noi conta solo una partita”. Sono emozioni che non si possono immaginare fino a quando non si vivono. Resta il dispiacere di non aver centrato il risultato pieno, ma sono convinto che si tratti solo di un appuntamento rinviato perché questa squadra, con questa società alle spalle e questo pubblico stupendo, può togliersi delle soddisfazioni. La palla è rotonda, ma quando c’è unità di intenti nel calcio i risultati prima o poi arrivano”.
La caratteristica di questa squadra è stata la sfrontatezza. Come si è preparata questa partita? “Il segreto è l’armonia. Siamo diventati una famiglia prima ancora di una squadra di calcio e devo ringraziare il patron Stefano Bandecchi e il presidente Stefano Ranucci che fanno sentire costantemente il senso di appartenenza a questa maglia. Tutti hanno fatto la loro parte: ci tengo a citare Tiscione che era stato fuori 4-5 partite e che si è fatto trovare pronto per un posto da titolare. L’ho dovuto sostituire in una fase della partita in cui avevamo bisogno di maggiore copertura”.
La formazione iniziale ha visto l’impiego di Tiscione nei tre davanti: “Il Perugia ha dei terzini micidiali negli affondi. Dovevamo bloccarli giocando con due punte larghe e non potevo farlo con il 4-3-3 o con il 4-3-1-2. Siamo stati perfetti per 70’ e anche quando siamo passati a quattro in difesa non abbiamo sofferto. Praticamente, per 91 minuti non abbiamo subito”.