Ternana, Tiscione si confessa al Corriere: “Il calcio passione trasmessa da mio padre”
Uno dei giocatori che ha maggiormente impressionato in questo scorcio iniziale di stagione è stato il fantasista Filippo Tiscione, che alla veneranda età di 31 anni ha esordito in serie B dopo una gavetta nelle serie minori. Il giocatore originario di Palermo (foto www.siciliasportnews.altervista.org) è diventato già uno dei beniamini del pubblico del Liberati per il suo attaccamento mostrato alla maglia e per la voglia di fare risultato contro tutti.
Una questione di carattere, come spiega lo stesso Tiscione in un’intervista al Corriere dello Sport: “È il mio carattere. Sono davvero grato a questa società che in questi anni ha cambiato la vita mia e della mia famiglia. Voglio ricambiare questa fiducia in campo, perché le devo tanto”.
Un giocatore modello, anche fuori dal campo: “Sto con mia moglie da 14 anni, ho due bimbi speciali. Per me esistono solo il calcio e la famiglia, faccio una vita normale e sono felice”.
La sua fonte di ispirazione in questa sua carriera non può che essere una: “Ho preso da mio padre, che giocava tra i dilettanti e da piccolo mi portava sempre con sé. Il calcio era nel mio destino: andavo a dormire con il pallone tra le braccia e mi ci svegliavo anche. Non avrei potuto fare altro. Con i miei figli, però, sono molto elastico: decideranno loro cosa vorranno fare, anche in ambito sportivo”.
Il calcio è una passione che si trasmette da persona a persona: “Sì, una passione genetica (ride, ndr). Scherzi a parte, penso che si trasmetta da padre in figlio ed è una cosa stupenda, un valore”.
L’impatto con la nuova realtà è stata ottima, ma tuttavia Tiscione ci tiene a non dimenticare le sue origini: “Sono legato a Palermo, perché lì abitano i miei genitori e i miei parenti. Ma mi sono sempre trovato bene ovunque ho vissuto. In particolare a Terni: la gente è vicina alla squadra, anche nei momenti difficili, quando passeggiavo per il centro, ho sentito solo parole di incitazione, mai un commento irrispettoso. I tifosi hanno una storia importante e la rappresentano nel modo migliore: vogliono bene alla squadra”.
La Ternana di adesso è una società che consente ai giocatori di vivere la professione senza particolari pressioni e Tiscione lo sottolinea così: “E’ per questo che sono felice e grato alla Cusano, che mi ha accolto tra i professionisti e spero di poter continuare con questa società anche quando sarò lontano dal campo. Ho capito che si tratta di una realtà dove non si è mai soli e dove le persone sono l’elemento fondamentale”.
La fiducia per il prosieguo di stagione è ai livelli massimi: “L’importante è che abbiano notato l’Unicusano Ternana: su di noi all’inizio c’erano molti dubbi ma stiamo dimostrando di essere più che validi per la categoria. Stiamo migliorando e imparando che oltre al bel gioco devono arrivare i punti”.
Chiusura sul gruppo, la cui unità parte da lontano: “È iniziato tutto dal ritiro di Norcia. Molti di noi sono alla prima esperienza in B e hanno voglia di emergere. Sappiamo di poter fare bene: siamo sempre stati molto vicini, usciamo a cena con le famiglie, si è insomma creato un rapporto nato in modo spontaneo. Ci parliamo in faccia, non esiste ipocrisia: essere schietti e sinceri alla fine premia. Ognuno si sente parte del gruppo e dell’Unicusano. Io ne sono fiero e lo trasmetto a tutti i miei compagni”.