Ast, timore di uno stop lungo: il ministro convoca il tavolo per il piano industriale
Domani si fermerà il reparto di lavorazione a caldo, il 28 e 29 il Centro di Finitura e Pix 1-Pix 2. All’Ast da domani si fermano gli impianti dell’acciaieria dove si cola l’acciaio liquido fino alle 6 del 31 maggio. Nei reparti a freddo lo stop inizierà alle 6 di domenica 28 e terminerà il 31 maggio. La data di ripartenza è prevista fra il 2 e il 3 giugno. In realtà, non c’è nulla di certo sulla ripresa. Indiscrezioni di queste ore, che vanno prese con molta prudenza, parlano di una fermata più lunga. Una ipotesi dovuta alla carenza di ordini e alle difficoltà che registra il mercato dell’acciaio. Per questo si teme uno stop più lungo del previsto. Se così fosse la conseguenza è soltanto una: un nuovo ricorso alla cassa integrazione ordinaria. La proprietà fa sapere che si sta assistendo ad una significativa riduzione di commesse con una contrazione dei consumi. Nei prossimi giorni i sindacati saranno convocati per i piani operativi di giugno e per stabilire quando spegnere gli impianti nel mese di agosto. L’ipotesi prospettata dall’Azienda è quella di procedere ad una nuova fermata dal 7 al 20 agosto. Nel frattempo il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per venerdì 26 maggio, alle ore 12,30, il tavolo sull’Ast. Una convocazione attesa dai lavoratori per discutere il futuro di Acciai Speciali Terni, il nuovo piano industriale e l’accordo di programma. “La nostra richiesta è stata finalmente accolta”, ha detto Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom. Oltre ai sindacati nazionali e al ministro Urso ci saranno i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, i vertici aziendali e Invitalia.