Bufera “partite comprate” sul Catania, sotto la lente anche un match con le Fere
Nella bufera di partite “comprate”che ha travolto questa mattina la dirigenza del Catania Calcio finisce sotto la lente degli inquirenti anche un match con la Ternana. Si tratta della partita Catania -Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0.
Nella conferenza stampa tenutasi in mattinata a Catania, il procuratore Giovanni Salvi ha spiegato che si indaga su “almeno cinque partite, forse sei truccate con somme di denaro versate a giocatori”. Oltre al match con le Fere, le altre quattro partite di Serie B che sarebbero state combinate sono: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania -Trapani dell’11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina- Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania -Livorno del maggio 2 terminata 1-1. Accertamenti sono in corso anche su Catania -Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0.
Al momento non mono indagati né giocatori né dirigenti di altri club, ma la Procura di Catania starebbe vagliando la posizione di alcuni di loro alla luce di intercettazioni telefoniche eseguite dalla Polizia di Stato e confluite nel fascicolo.
Per questo presunto giro di “partite comprate” sono finiti agli arresti domiciliari, emessi dal gip di Catania, su richiesta dalla Dda della locale Procura, i vertici del Catania Calcio: sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti del Catania che avrebbero comprato alcune partite del campionato di calcio Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. Con l’accusa di frode sportiva sono finiti ai domiciliari il presidente del club, Antonio Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino, il direttore generale Daniele Delli Carri e altri quattro dirigenti della società. Secondo l’accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro.