Cambio di casacca, un malvezzo senza fine: 25 valzer in pochi mesi : record a Terni ben 20 . I casi di Spoleto, Orvieto e Gubbio.
I cambi di casacca e vincolo di mandato, e’ questo il nodo che sta animando la discussione in gran parte dei comuni umbri , con consiglieri comunali eletti con i voti di una lista e dopo alcuni mesi si ritrovano in tutt’altra parte. Per carita’ succede anche in Parlamento basta ricordare le parole di Luigi Di Maio quando parlo’ di “mercato delle vacche” e della necessita’ di introdurre una norma che “quando passi da un gruppo ad un’altro, te ne vai a casa ” . Storia vecchia questa del mandato da rispettare, così come e’ stato consegnato agli eletti dai rispettivi elettori. Traslochi che , in realta’, nei consigli comunali umbri, non sono mai stati cosi tanti come oggi. Anche Winston Churchill fu eletto coi Tories, passo’ ai liberali e torno’ coi Tories. Gabriele D’Annunzio arrivo’ in Parlamento con la destra e poi si sposto’ sull’estrema sinistra. E come ricordava Francesco Cossiga ” anche Lutero prima era cattolico e San Paolo perseguitava i cristiani “. Insomma, cambiare idea e’ legittimo ma c ‘e’ modo e modo di farlo. Quanto sta avvenendo in Umbria, in citta’ importanti, onestamente non e’ un bello spettacolo, sembra quasi di rivivere i tempi di Scilipoti in Parlamento. La questione e’ soprattutto di principio, non per il fatto che non sia legale, per carita’, per un eletto e’ possibile che avvenga il cambio di casacca, ma la vera questione e’ la lealta’ nei confronti dell’elettorato e di tutti i cittadini, anche di quelli che non lo hanno votato. ” Questi cambi di casacca – diceva sempre un politico umbro che non c ‘ e’ piu’ – sono da considerarsi un vero e proprio tradimento verso gli elettori, e i cittadini tutti e verso la democrazia “. Cosi’ a Terni, Spoleto, Gubbio e Orvieto la lista di chi ha cambiato maglia in corsa si aggiorna con una velocita’ impressionante. L’ultimo cambio arriva da Orvieto dove Stefano Olimpieri annuncia l’addio dalla Lega per dare vita ad un gruppo misto in consiglio. Per Olimpieri e’ una “scelta di natura politica, ” non accetta il metodo utilizzato per la selezione dei candidati assessori e consiglieri regionali in controtendenza rispetto alle indicazioni iniziali”. Se la prende con gli organi centrali ( segreteria regionale , ndr) che avrebbero sostanzialmente penalizzato ancora una volta la citta’ di Orvieto. A Spoleto , sempre nel centro destra, e’ successo che , all’insaputa del Sindaco due consiglieri comunali civici e un’assessore di Forza Italia sono passati con Fratelli d’Italia. L’assessore forzista Cretoni e’ stato buttato fuori dalla giunta mentre ad uno dei due consiglieri civici ( Paola Santirosi eletta proprio nella lista del Sindaco) e’ stata revocata la delega al turismo. L’altro consigliere Antonio Di Cintio, eletto nella lista civica ” Rinnovamento”, pochi mesi fa si era presentato anche alle regionali, senza successo, nella lista di Nilo Arcudi. Ma il grande record lo detiene il Consiglio Comunale di Terni: ben 20 cambi di casacca. Non ci sono precedenti in tutta l’Umbria e forse nemmeno in Italia. L’ultimo cambio di casacca e’ avvenuto poche ore fa con Patrizia Braghiroli, eletta con il M5S transitata poi nel gruppo misto, passata a Fratelli dì Italia. Da Grillo alla Meloni, un bel salto non c ‘e’ che dire per la giovane consigliera comunale accolta con “entusiasmo ” dalla collega Monia Santini di Fdi. Quest’ultima, nelle sue dichiarazioni afferma che all’inizio ” ci sono state distanze politiche ma col tempo sono emerse affinita’ caratteriali e una grande empatia”. Deve essere stato proprio bello per la Santini comprendere lo stato d’animo della Braghiroli e mettersi nei suoi panni. Del resto un po’ di empatia in politica non ci sta male. Quello che e’ certo a Terni e’ che ormai del consiglio comunale eletto a luglio del 2018 resta solo uno scolorito ricordo. Dall’insediamento del Consiglio comunale sono stati venti i cambi di casacca tra consiglieri e due rimpasti di giunta. Fin qui abbiamo ricostruito quanto e’ avvenuto nel centro destra ma anche il centro sinistra non e’ stato di meno, considerato che ormai governa in poche realta’. A Gubbio due consiglieri comunale ( Giovanni Manca e Giorgio Vergari ) hanno lasciato “Liberi e democratici” per passare al gruppo misto, una scelta che gli interessati hanno definito sofferta ma necessaria per la mancanza di partecipazione sulle scelte fatte. Come disse Gennaro Gattuso , quando lascio’ la panchina del Milan, ” scelta sofferta ma ponderata “.