Carceri umbre, Verini e Damiano: “Situazione accettabile, sostenere il ruolo della polizia penitenziaria”
TERNI – “Attenzione sempre più alta rispetto al rischio di sovraffollamento carcerario; sostegno e valorizzazione del lavoro della polizia penitenziaria, oltre che un plauso per tutte le iniziative che puntano al reinserimento sociale dei detenuti”. Così si sono espressi, a margine della visita tenuta oggi presso l’istituto penitenziario di Terni, il capogruppo PD in commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini, e l’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, entrambi candidati PD alle prossime elezioni politiche, rispettivamente nella quota proporzione, il primo, e nel collegio uninominale Umbria 3 – Terni, il secondo. Alla visita, organizzata nel pomeriggio di mercoledì, hanno preso parte anche Simonetta Mignozzetti, candidata PD per il Senato, e Fabio Paparelli, vicepresidente della Regione. Ad accoglierli Chiara Pellegrini, direttrice del carcere, e Fabio Gallo, comandante della polizia penitenziaria.
“Abbiamo analizzato – spiegano Verini e Damiano – i diversi temi che riguardano l’istituto ternano, e, in particolare, il problema del sovraffollamento carcerario, fenomeno che al momento non risulta particolarmente drammatico ma che necessita di un costante monitoraggio. Particolarmente interessanti si sono rivelati i vari progetti di reinserimento sociale che la struttura ternana ha messo in campo e che assumono – per i due parlamentari PD – sempre più importanza soprattutto per abbassare l’indice di recidiva dei detenuti una volta tornati in libertà”. “Nell’insieme – hanno concluso Verini e Damiano – la situazione degli istituti di pena dell’Umbria appare sostenibile, grazie e soprattutto, allo sforzo del personale di polizia penitenziaria chiamato, ogni giorno, a far fronte a problemi nuovi, determinati anche dalle nuove procedure di vigilanza dinamica. Rimane – sottolineano – il tema dell’organico su cui è necessario prestare grande attenzione ma se, come speriamo, verrà approvata in via definitiva la delega sull’ordinamento penitenziario, con misure alternative alla detenzione carceraria e percorsi di formazione lavoro interni ed esterni, ne trarrà beneficio anche il lavoro della polizia penitenziaria”.