Neonato morto dopo abbandono, la madre resta ai domiciliari. Non torna in carcere
Rimane agli arresti domiciliari la ventinovenne di Terni condannata lo scorso novembre a 14 anni di reclusione per omicidio volontario , dalla Corte d’assise d’appello di Perugia, per aver abbandonato , il 2 agosto 2018 nel parcheggio di un supermercato di Borgo Rivo, il figlio appena nato e poi morto. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame del capoluogo umbro , che ha respinto la richiesta di applicazione della custodia in carcere avanzata dalla Procura generale dopo che la donna , già madre di una bambina di quattro anni, nel settembre scorso ha di nuovo dato alla luce una bimba. Per i giudici, che hanno riservato al tribunale dei minori del Lazio la decisione in merito all’opportunita’ che la minore rimanga affidata all’imputata, la situazione di abbandono morale e materiale patita dalla ventinovenne nel 2018, al momento della morte del neonato, non può essere equiparata a quella attuale, visto il sostegno assicurato dalla comunità che la ospita. La stessa dove è avvenuto il concepimento con un altro ospite della struttura, senza alcuna violazione del regime degli arresti domiciliari. Nel suo provvedimento il Tribunale del riesame ricorda poi che il codice di procedura civile vieta l’applicazione della misura del carcere a madre di prole di età inferiore ai sei anni con lei convivente, qualora non ci siano esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. ” Siamo felici che le nostre istanze siano state accolte”, commenta l’avvocato Alessio Pressi, difensore della giovane donna insieme al collega Attilio Biancifiori.