Oggi in Duomo l’addio commosso e composto a Sergio Coppi

TERNI – L’inseparabile compagna di vita non l’ha lasciato neanche nel suo ultimo viaggio. La Nikon appoggiata sul feretro di Sergio Coppi nel giorno dei funerali la dice lunga sul legame di Coppi con il suo obiettivo. Ma ad accompagnare Sergio c’erano anche un gruppo di amici, gli amici di sempre, Daniela e gli altri che nel calvario della malattia lo hanno assistito fino all’ultimo. Don Carlo Romani che ha officiato il rito funebre ha detto che “Terni oggi è un po’ più povera perché ha perso un artista, una persona legata alla città e a quegli aspetti della comunità più autentici”
Il sacerdote è quindi entrato un po’ più nel cuore dell’uomo e dell’artista. “Nel manifesto è stato scritto fotografo – ha detto don Carlo – un aggettivo che non rende, non ci dà la dimensione di Sergio Coppi, fotografo e artista”. Don Carlo ha sottolineato che “per essere un buon fotografo non basta avere un buon obiettivo, occorre una buona sensibilità e la capacità di focalizzare”. E Sergio Coppi queste caratteristiche le aveva nel sangue.
Al termine della cerimonia il feretro di è stato portato a spalla dai suoi colleghi fotografi di Terni che hanno voluto così testimoniare la loro vicinanza fino all’ultimo.

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