Per l’Istat in Umbria livelli elevati di benessere: equo e sostenibile
L’Umbria presenta livelli elevati di benessere rispetto al complesso delle province italiane. A dirlo è l’Istat con la seconda edizione del report BesT che delinea i profili di benessere equo e sostenibile della regione a partire dalla lettura integrata degli indicatori dei territori. L’Istat ha spiegato che considerando le distribuzioni di 64 indicatori provinciali in cinque classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) nell’ultimo anno disponibile, il 46,1% delle misure colloca le province umbre nelle classi di benessere alta e medio-alta, mentre il 17,2% nella bassa e medio-bassa. Nel confronto con altre regioni del centro, l’Umbria mostra il profilo caratterizzato dalla più bassa frequenza di posizionamenti nelle due classi di coda. A livello provinciale si confermano alcune differenze territoriali: Terni risulta quella più svantaggiata, con la frequenza più elevata di posizionamenti nelle classi bassa e medio-bassa (18,7 per cento, 3,1 punti percentuali in più rispetto a Perugia e la frequenza più bassa nelle classi alta e medio-alta (43,7%, 4,7 punti percentuali in meno). Dal confronto tra gli 11 domini del benessere, il quadro più critico per le province umbre emerge nel dominio innovazione, ricerca e creatività, con il 37,5% degli indicatori provinciali nelle due classi di coda e nessun posizionamento nelle due classi più elevate. Secondo l’analisi anche nel dominio politica e istituzioni l’Umbria presenta una situazione di “vantaggio evidente”, con il 33,3 per cento degli indicatori nella classe di benessere relativo alta. La distribuzione del reddito disponibile equivalente (basata sul sistema integrato dei registri) segnala per l’Umbria un livello superiore rispetto a quello nazionale e del centro: il 50% degli individui residenti in famiglia dispone di almeno 18.600 euro annui, a fronte di un valore mediano di 17.500 euro per l’Italia e 18.300 per il centro. La provincia di Perugia ha un valore più elevato (18.800 euro) rispetto a Terni (17.900).