Regione, macchina vaccini funziona ma poche dosi all’Umbria
PERUGIA – Per l’Umbria il problema attuale, in merito alla questione vaccini, non è di capacità della macchina vaccinale umbra ma quello dell’utilizzo delle “poche dosi” che vengono consegnate alla regione. A sottolinearlo sono stati l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e il direttore regionale Claudio Dario, per rispondere così anche alle tabelle diffuse a livello nazionale che vedono la regione tra le più lente (terzultima) a somministrare i vaccini.
“Avremmo potuto essere la quarta regione in Italia per capacità di somministrazione se avessimo ricevuto le stesse dosi delle altre regioni” ha commentato Dario. Per Coletto invece sui vaccini in Umbria “è stato detto di tutto e di più”. “Sul territorio – ha affermato – le decisioni vengono prese, stiamo solo rincorrendo la mancanza di vaccini. Serve una programmazione delle forniture per programmare le vaccinazioni”.
La Regione Umbria – è stato ricordato – ha chiesto non solo le 16 mila dosi “che possono così avvicinarci alla media nazionale”, come ha spiegato Dario, ma anche le 50 mila in più per respingere “l’attacco” delle varianti del virus, “richiesta che era stata anche condivisa dal ministro Speranza”. “Non solo abbiamo un numero di anziani superiore, siamo infatti la terza regione per indice di vecchiaia, ma da quattro settimane ormai – ha precisato Dario – stiamo affrontando le varianti con le misure delle zone rosse, che quindi ci farebbero avere diritto a molte più dosi”. Il limite dunque, per Dario, è il numero di dosi: “La nostra macchina già ora è in grado di vaccinare oltre 35 mila dosi a settimana, quindi 140 mila dosi al mese se sfruttata al massimo”.