Rinchiuso nel carcere di Terni l’assassino di Ornella, uccisa davanti al figlio di 4 anni
E’ rinchiuso nel carcere di Terni Pinotto Iacomino, il 43 enne di Napoli, che ha colpito l’ex compagna con dodici coltellate al torace e alla schiena. La donna, Ornella Pinto, insegnante di sostegno, 40 anni, madre di un bambino di 4, è morta all’Ospedale Cardarelli dove era giunta in condizioni disperate. L’ultima cosa che è riuscita a fare prima di perdere conoscenza è stata una telefonata alla sorella. Con la voce leggera e sommessa , Ornella le ha chiesto aiuto: ” Mi sta ammazzando, chiama la Polizia”. Purtroppo il sangue usciva sempre di più dal suo corpo e il bambino che aveva visto tutto piangeva a singhiozzo. In quel momento Pinotto con i vestiti macchiati di sangue scappava senza sapere dove andare. Imbocca l’autostrada verso Roma, poi esce al casello di Orte. Mentre lui scappa l’ambulanza corre a sirene spiegate verso il Pronto soccorso del Cardarelli: lungo il percorso Ornella ha avuto il primo arresto cardiaco. Altre due volte il suo cuore si sarebbe fermato in sala operatoria, dove è stata portata direttamente appena arrivata al Cardarelli. Torace e schiena massacrati da dodici colpi di un grosso coltello. Un polmone perforato, un’emorragia gravissima : i medici non ce l’hanno fatta a salvarla. Ornella è morta proprio mentre Pinotto, il suo assassino, era arrivato a Terni. Poi raggiunge Montegabbione, il piccolo comune della provincia di Terni di appena 1.100 abitanti, dove c’è la stazione dei Carabinieri. Suona il citofono, è sconvolto e quando il comandante della stazione apre la porta per farlo entrare confessa: ” Ho accoltellato la mia ex compagna”. Ignora ancora di averla ammazzata. Al maresciallo di Montegabbione, che ha raccolto la confessione, Iacomino ha detto che da un anno lui e Ornella erano separati. Da sei anni abitavano insieme, da circa un mese Ornella aveva troncato la relazione. Così Pinotto ha maturato sempre maggiori propositi di vendetta, fino a convincersi di essere una vittima. Ora Pinotto Iacomino è rinchiuso in isolamento in una cella del carcere di Sabbione, in attesa di essere trasferito a Poggioreale dove lo attendono i magistrati napoletani.