Attivati tutti i cantieri per la ricostruzione del patrimonio Erp in Valnerina
NORCIA – “Gli interventi che realizziamo nella zone terremotate rispondono ad un’esigenza del territorio che è quella di vedersi restituire un patrimonio abitativo che sia in condizione permettere agli abitanti e residenti di vivere questi luoghi bellissimi con la sicurezza e la tranquillità che meritano. L’impegno di Ater Umbria sarà orientato a realizzare tutto nel più breve tempo possibile perché ci si rende conto che l’efficacia della tempestività è un’esigenza sentita dalle famiglie”. Così il Presidente di Ater Umbria, Emiliano Napoletti introducendo la cerimonia organizzata per la consegna dei lavori per la ricostruzione di 23 alloggi inagibili a Norcia, in località Case Sparse (41 A/B/C-D) dislocati in tre palazzine, fortemente danneggiate dal sisma del 2016. Il costo del singolo intervento di circa 2 milioni di euro. Alla cerimonia hanno partecipato: il Presidente di Ater Umbria, Emiliano Napoletti, i membri del Cda dell’Azienda umbra di Edilizia Residenziale Pubblica, Maria Francesca Del Bianco, Raffaella Rinaldi e Costantino Di Paolo, l’Assessore regionale all’Edilizia Popolare, Enrico Melasecche, i funzionari dell’assessorato stesso, i rappresentanti delle ditte appaltatrici dei lavori, il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno e i funzionari dell’ufficio tecnico di Ater Umbria che hanno lavorato alla progettazione.
Per l’Assessore Melasecche: “Quello di oggi è un passo importante perché è l’inizio di un nuovo corso della nuova Ater, con un nuovo Cda, con la quale abbiamo concordato una serie di interventi importanti. L’Azienda ha un ruolo fondamentale anche nel contribuire a dare una mano a professionisti ed imprese per rilanciare il Pil della regione, un progetto ambizioso che stimoleremo”.
Con quelli di Case Sparse tutti i cantieri Erp sono attivi nel ‘Cratere’. Gli interventi rientrano in un programma di più ampio respiro, che segue specifiche Ordinanze commissariali, emanate a partire dal 2017, e che comprende la ricostruzione di 53 alloggi (per un investimento complessivo di oltre 8 milioni di euro) situati in varie località della Valnerina: Postignano di Sellano, Norcia via Case Sparse (tre palazzine), Preci in via De Gasperi e Saccovescio, Cascia e Cerreto di Spoleto in località Triponzo. Tutte le fasi delle procedure di affidamento sono state sottoposte a verifica preventiva da parte dell’Anac. Si tratta di un segnale di speranza e di ripartenza che apre il conto alla rovescia per il rientro nelle proprie case degli inquilini, attualmente alloggiati nelle SAE o in sistemazioni alternative. Per il Sindaco di Norcia Alemanno: “E’ un segnale di ripartenza, questi sono cantieri importanti per la nostra zona e per la nostra comunità. Un piccolo mattone che mettiamo sul nostro muro della speranza che ogni giorno si arricchisce di qualcosa”.
Da segnalare il finanziamento di un “Secondo Programma di opere pubbliche in materia di riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa” che comprende 11 interventi di ripristino del rimanente patrimonio Erp danneggiato dal Sisma, tra Preci e Cascia. In questo caso l’importo complessivo finanziato è pari ad oltre 11 milioni di euro. La mission dell’Azienda è quella di intervenire anche su buona parte del patrimonio comunque compreso nei comuni del cratere e di fatto non danneggiato dal sisma, al fine di garantire anche per questi fabbricati gli stessi livelli di sicurezza di quelli già oggetto di intervento.
In tal senso, Ater Umbria ha già redatto lo studio di fattibilità per oltre 50 localizzazioni ed un importo di progetto che, nonostante si sia ancora in corso di identificazione dei fabbisogni, supera i 40 milioni di euro da coprire, dal punta di vista finanziario, con i meccanismi di cui al cosiddetto “Sismabonus”, avvalendosi anche della collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, per individuare e realizzare un progetto di riqualificazione, sismica ma anche energetica, che possa dare slancio alle imprese locali e benefici alle famiglie assegnatarie e che, per importo ed estensione, ricorda i famosi piani Fanfani che tanto hanno contribuito alla rinascita del paese nel dopoguerra.