Crisi idrica Trasimeno, arriva il commissario straordinario: querelle sull’ipotesi diga Valfabbrica
La siccità rischia di far perdere il buon senso a molti e scatenare una guerra tra poveri. Sicuramente a preoccupare assai le istituzioni locali e le imprese umbre è la drammatica crisi idrica del lago Trasimeno. Del resto questa parte dell’Umbria rappresenta un pezzo importante della regione e della sua economia, come ha sottolineato anche il presidente di Confcommercio Umbria – nonché presidente della Camera di Commercio – Giorgio Mencaroni. Il lago Trasimeno in questo periodo è arrivato al suo minimo storico in termini di livello idrometrico, con conseguenze sull’economia locale regionale. ” In questo momento le imprese sono in ginocchio con il lago in condizioni pessime”, ha confessato Mencaroni, che ci tiene a ricordare come ” il Trasimeno rappresenta tantissimo per l’Umbria: è una delle principali attrattive turistiche per tutto il territorio regionale”. Nei giorni scorsi il neopresidente dell’Unione dei Comuni Matteo Burico e la presidente della Provincia Stefania Proietti hanno incontrato il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini per sollecitare il governo ad assumere provvedimenti a favore del Trasimeno. Un faccia a faccia molto positivo che si è concluso con l’impegno del ministro ad affrontare immediatamente l’intera vicenda. Proprio in queste ore il Governo sta per nominare un commissario straordinario per gestire la grave crisi idrica che sta colpendo il nostro Paese. E’ stato lo stesso Burico a sollecitare tale decisione al ministro Giovannini: ” Finalmente si sta delineando l’istituzione di un commissario straordinario dotato di una struttura ad hoc, poteri di spesa e procedure snelle per affrontare questa emergenza”, ha dichiarato in queste ore il presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. “Chiederemo al nostro concittadino, Mario Draghi – ha aggiunto Burico – un’attenzione particolare per l’Umbria e il Trasimeno. Avanzeremo la proposta di inserire il Trasimeno tra i progetti speciali che il Commissario straordinario dovrà individuare e inserire nel decreto”. L’unica nota stonata di questi giorni è la querelle scoppiata sulla possibilità di utilizzare una parte dell’acqua della diga di Valfabbrica per il Trasimeno. I Comuni delle Terre dell’olio e del sagrantino ( Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco e Trevi) si sono dichiarati subito contrari a tale possibilità. Per Matteo Burico si è trattata di una uscita “miope”, ricordando ai colleghi che “il Trasimeno è degli umbri e dell’Umbria, un tesoro che tutti dobbiamo salvaguardare”. Una polemica che sa molto di una “guerra” tra poveri.