Buono lo stato di salute della segnaletica stradale perugina
La storia di una comunità attraverso segnali, indicatori, divieti e altri ritrovati, ora sempre più “hi-tech”, per transitare in sicurezza rispettando regole e normative del codice della strada. Ora sono oggetti indifferenti alla maggior parte della gente, il più delle volte dati per scontati, perché li osserviamo in maniera furtiva, ma la loro esistenza gioca un ruolo di fondamentale importanza per la nostra sicurezza e incolumità. Agli inizi del Ventesimo secolo il problema della mancanza della segnaletica vera e propria, comune a tutti gli Stati dell’epoca, portò a parlare di un progetto comune a tutti i paesi membri delle assemblee che si tennero a Londra, Parigi, Ginevra e Vienna grazie al quale venne stabilito di adottare simboli uniformi a tutti i paesi al posto delle scritte e, per questo, comprensibili senza difficoltà anche dagli stranieri. Nel 1906 il Touring iniziò a divulgare e produrre i segnali stradali per indicare l’inizio dei centri abitati, in modo da aver un’indicazione comune a tutti i paesi d’Italia. Su questi cartelli erano riportati il nome della località, scritto in carattere evidente, e poi i nomi della provincia, del circondario e le distanze dei rispettivi capoluoghi. L’articolo 38 del Codice della Strada prevede che la segnaletica stradale deve essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa in opera e deve essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente o non sia piu’ rispondente allo scopo per il quale e’ stata collocata. A Perugia lo stato di “salute” dei cartelli stradali versa in buone condizioni a parte in alcuni casi, dove il trascorrere del tempo ne ha danneggiato immagine e sostanza o come ad esempio all’uscita dell’E45, dove non vi è alcuna segnalazione relativa al minimetrò. In alcune zone della città è quasi totalmente scomparsa la segnaletica orizzontale, le strisce pedonali. Tante le innovazioni anche in questo campo dallo sbandieratore automatico al “Pedone Smart”, già sperimentato in Umbria da una società del settore. Si tratta dell’installazione di un ritrovato a Led che andrebbe a sostituire i classici segnali di attraversamento pedonale, già testati senza grande successo. Il sofisticato sistema di segnalazione, costituito da sensori che attivano un circuito di illuminazione al passaggio di un pedone, consente di massimizzare la sicurezza sia dei passanti che degli automobilisti, in una strada piuttosto nota per l’elevato traffico, sia diurno che notturno.
Amantine