25 aprile a Città di Castello, il sindaco Bacchetta: “Festa eminente del nostro calendario repubblicano”
CITTA’ DI CASTELLO – “La data del 25 aprile 1945, in cui avvenne la totale liberazione del territorio italiano dal nazifascismo, è festa eminente del nostro calendario repubblicano perché segna la misura di ogni nostro attuale e contemporaneo senso della giustizia, dell’uguaglianza economico-sociale, dell’inclusione di ogni singola libertà costituzionale nella sintesi, sempre in divenire, della liberazione da ogni pregiudizio culturale e, soprattutto, ai giorni nostri, razziale. In quanto misura della nostra civiltà, dunque, essa è tanto più vera, autentica festa di tutto il popolo italiano quanto più si esercita come necessità di misurarsi costantemente e senza scorciatoie ideologiche con i più drammatici problemi quotidiani che la nostra contemporaneità ci pone: dal grado di crescita della nostra economia, all’opera politica di trasformazione dell’idea di Europa in prassi concreta di unità a tutti i livelli, al fronteggiamento positivo delle ondate migratorie che premono sui confini del vecchio continente, alla necessità di far valere la posizione europea sullo scacchiere mondiale attraversato da pericolosissimi venti di guerra totale”.
E’ quanto dichiarato dal sindaco Luciano Bacchetta, questa mattina, in occasione del 72° anniversario della Liberazione, nei pressi del monumento alla Resistenza Altotiberina in viale Vittorio Emanuele Orlando, dopo aver percorso, guidato dal gonfalone del comune, con le autorità (fra cui il deputato, Walter Verini e l’assessore regionale, Fernanda Cecchini) e le associazione combattentistiche (la presidente della sezione Anpi tifernate, Anna Pacciarini) in corteo il centro storico da piazza Gabriotti, ed aver deposto una corona di fiori ai caduti. “Celebrare questo giorno storico all’insegna di tali impegni epocali significa, a mio avviso, ritrovarci con le giovani generazioni in un compito spontaneamente comune e condiviso, che non potrà non vederci uniti e solidali nell’affermazione di princìpi che i più adulti hanno comunque il dovere di insegnare e i più giovani il diritto di apprendere. Come potremo noi, ad esempio – ha proseguito il sindaco Bacchetta – non continuare a trasmettere il valore dell’insegnamento che Venanzio Gabriotti ha lasciato col sacrificio della sua vita davanti a un plotone di esecuzione nazista il 9 maggio 1944 sul greto del torrente Scatorbia? E, con il suo, di quanti altri piccoli e grandi atti di eroismo non potremo tacere guardando negli occhi i nostri figli e i nostri nipoti? La comunità di Città di Castello si è sempre contraddistinta per un senso vigile e intelligente della democrazia, pagando alti prezzi per la sua conquista e vivendo la Liberazione d’Italia del 25 aprile 1945 come un atto, drammatico quanto si vuole, ma pur sempre compiuto a favore e nell’interesse di tutto il popolo, senza divisioni di classe e senza più odio dettato dalla politica. Così, in questi termini, vogliamo che quella Liberazione di settantadue anni fa sia ricordata e celebrata ancora, oggi e in avvenire, da tutti coloro che, da diverse posizioni culturali, sono e saranno comunque destinati a misurarsi, da italiani, con lo sviluppo della libertà e del progresso.”
La cerimonia ufficiale, che ha registrato gli interventi della Presidente della sezione tifernate Anpi, Anna Pacciarini e dell’assessore regionale, Fernanda Cecchini, è stata accompagnata dalle note della Filarmonica G.Puccini, diretta dal maestro Francesco Marconi.