Al via il progetto formativo “Free life 2” per potenziare il sistema regionale di protezione alle vittime di tratta
PERUGIA – Incrementare l’efficacia e l’efficienza del sistema regionale di presa in carico e di protezione sociale delle vittime di tratta, coinvolgendo tutto il territorio e sperimentando azioni innovative sia in materia di contrasto e repressione dello sfruttamento che nel campo della prevenzione e della protezione delle vittime. È l’obiettivo del progetto formativo “Free Life 2 – Fuori dal rischio emarginazione ed esclusione liberi insieme favorendo l’emersione” partito oggi, 30 novembre, a Villa Umbra. Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità e realizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, è promosso dalla Regione Umbria in partenariato con Associazione di Volontariato San Martino, Borgorete Coop. Soc., Istituto Artigianelli Crispolti, Arcisolidarietà Ora d’Aria.
“Siamo giunti alla seconda edizione del progetto ‘Free Life’ – ha detto, in apertura dei lavori, Walter Orlandi, direttore regionale Salute, Welfare. Organizzazione e risorse umane – grazie all’impegno della Regione Umbria con investimenti rilevanti, oltre 1 milione e 200mila euro in quattro anni. Il punto di forza del progetto è il coinvolgimento di tutte le Istituzioni che si occupano della protezione delle vittime di tratta e della repressione dello sfruttamento degli esseri umani. Una sinergia interistituzionale per elaborare linee guida e costruire un approccio coordinato volto a contrastare un fenomeno che lede fortemente la dignità umana”.
Il percorso formativo “Free Life 2” è articolato in sette giornate in calendario tra novembre 2018 e febbraio 2019 ed ha l’obiettivo di mettere in aula tutte le istituzioni firmatarie del protocollo promosso dalla Regione per la definizione di linee guida operative interistituzionali.
Destinatari dell’iniziativa sono dunque rappresentanti di Prefetture, Procure, Questure, Magistratura, Forze dell’Ordine, Aziende Unità Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere, i Comuni capofila di Zona sociale, Anci regionale, le organizzazioni sindacali, il Terzo settore e l’Associazionismo. La partecipazione al corso è gratuita.
Il Progetto Free Life 2 si pone in continuità con il percorso formativo “Free Life – fuori dal rischio emarginazione ed esclusione liberi insieme favorendo l’emersione” realizzato lo scorso anno nell’ambito del progetto Free Life. A novembre 2017 sono state organizzate a Villa Umbra quattro giornate formative. In quella fase il percorso formativo aveva approfondito, oltre a contenuti tematici tecnici, anche una parte motivazionale, con l’obiettivo di sviluppare la consapevolezza dei partecipanti circa il proprio ruolo ed il proprio contributo nell’ambito del Tavolo di coordinamento del sistema regionale antitratta.
“Il Progetto Free Life – ha affermato Paola Casucci, dirigente del Servizio regionale Programmazione socio-sanitaria dell’assistenza distrettuale. Inclusione sociale, economia sociale e terzo settore – rappresenta il sistema antitratta della Regione Umbria volto a contrastare i fenomeni di sfruttamento degli esseri umani attraverso i servizi di emersione della tratta, prima assistenza alle vittime, seconda accoglienza fino ad arrivare ad un percorso di inserimento sociale e di autonomia. Il progetto mette in sinergia Enti locali, Prefetture, Questure, Forze dell’Ordine, Aziende ospedaliere, Aziende sanitarie e mondo dell’associazionismo. L’obiettivo è contrastare il crimine e contestualmente offrire protezione alle vittime”.
“Il progetto Free Life si origina nella continuità operativa garantita dalla Regione Umbria – ha dichiarato Serenella Tasselli, coordinatore del progetto e responsabile della Sezione Inclusione sociale, contrasto alle povertà e anziani della Regione Umbria – Il primo modulo formativo ha permesso di condividere competenze e costruire una processo omogeneo. Il secondo modulo formativo ha favorito la costituzione del gruppo di lavoro. Ora siamo pronti per lavorare alle linee guida”.