Ambiente, contributi dalla Regione per Gualdo Tadino e Narni
GUALDO TADINO – La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini, ha concesso un contributo di oltre 657mila euro al Comune di Gualdo Tadino per il progetto di risanamento ambientale dell’area inquinata in località Vignavecchia e un contributo di 150mila euro al Comune di Narni per proseguire i lavori di rimozione dei rifiuti nocivi nel sito dell’ex Adica, azienda del polo chimico di Nera Montoro che produceva fitofarmaci e fertilizzanti.
“Tutela dell’ambiente e salute dei cittadini – sottolinea l’assessore – sono obiettivi prioritari per la Regione Umbria e lo dimostriamo concretamente con una costante attenzione e vigilanza sulle problematiche ambientali e con ingenti investimenti. Vanno in questa direzione i finanziamenti accordati alle due amministrazioni comunali per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica programmati”.
Il contributo concesso al Comune di Narni servirà per dare continuità alle misure di messa in sicurezza di emergenza già attuate nell’area dell’ex sito produttivo. “Sulle problematiche e criticità dell’ex Adica – ricorda l’assessore – è stato coinvolto anche il Ministero dell’Ambiente che, nell’aprile scorso, ha fatto presente l’impossibilità di accedere al momento a risorse statali. In attesa dell’eventuale finanziamento ministeriale, la Regione ha reso disponibile un primo contributo di 50mila euro cui ora si aggiungono ulteriori 150mila euro per garantire la prosecuzione degli interventi di rimozione dei rifiuti abbandonati che sono urgenti e non più rinviabili”.
“In attesa dei finanziamenti già richiesti dalla Regione al Ministero dell’Ambiente anche per Vignavecchia – prosegue l’assessore – abbiamo accordato al Comune di Gualdo Tadino il contributo per il progetto di messa in sicurezza permanente e risanamento ambientale del sito che, dopo il ritrovamento nel 1997 di materiale di risulta di un incendio avvenuto allo stabilimento della ‘Antonio Merloni’ di Gaifana, è inserito nel Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate ed è stato oggetto, fra gli altri del territorio nazionale, di procedura di infrazione comunitaria”. La Regione ha finanziato in precedenza indagini e studi di supporto alle decisioni per la gestione del sito inquinato. “Il progetto di risanamento e messa in sicurezza è stato approvato in sede di Conferenza di servizi ed è cantierabile pertanto – conclude l’assessore Cecchini – la Giunta regionale ha deliberato di anticipare le risorse necessarie per l’esecuzione degli interventi”. Le due amministrazioni comunali sono tenute, in base alla normativa nazionale in materia ambientale, a esercitare azioni di rivalsa nei confronti dei responsabili dell’inquinamento.