Assisi, il Comune emana un bando per lavoratori da retribuire con voucher. La Cgil: “Un obbrobrio”
ASSISI – Continua la battaglia della Cgil contro i voucher, un sistema che adesso sbarca anche nella Pubblica amministrazione. “Siamo di fronte ad un imbarbarimento del mercato del lavoro anche in Umbria – spiegano il segretario provinciale Filippo Ciavaglia e Mario Bravi, dell’Ires Cgil Umbria – Lo dimostrano i dati sulla diffusione crescente dei voucher, il buono lavoro che costa 10 euro al cosiddetto committente e retribuisce con 7,5 euro quella che dovrebbe essere una ora di lavoro. Sottolineiamo il “dovrebbe”, perché non essendoci alcuna verifica, né controllo, spesso un voucher copre più ore di lavoro”. Bravi e Ciavaglia sottolineano come con il voucher siano cancellati tutti i diritti, dalla maternità alle ferie alla sicurezza e alla tutela previdenziale.
Questa situazione sta prendendo piede anche in Umbria “dove nel 2015 sono stati venduti 2 milioni di voucher che hanno visto coinvolti 17mila lavoratori umbri. Il ministro del Lavoro Poletti si è impegnato a contenere il fenomeno attraverso la cosiddetta”tracciabilità”. Una misura del tutto inadeguata e inefficace come ha sottolineato anche la Cgil nazionale e come dimostra il fatto che il fenomeno voucher invece che ridursi si sta allargando. Clamorosa da questo punto di vista è la scelta della giunta Comunale di Assisi che ha addirittura emanato un bando per la formazione di una graduatoria finalizzata all’utilizzo di lavoratori con lo strumento dei voucher. Un ente pubblico che si impegna a diffondere e ad allargare un fenomeno strutturale di caporalato! E’ vero che il Jobs act consente questa forma di barbarie – dicono Bravi e Ciavaglia – ma ci permettiamo di segnalare agli amministratori della città serafica che sono i primi nella pubblica amministrazione a prevedere questa possibilità! Triste primato! Inoltre, segnaliamo due ulteriori perle del bando della città di Assisi: si parla di una retribuzione oraria di 10 euro, nascondendo il fatto che la retribuzione netta, vera, è in realtà di 7,5 euro e nel bando si escludono i cittadini extracomunitari. La CGIL invita il Comune di Assisi a cancellare quel bando, che è un obbrobrio nel merito e nel metodo e un offesa per tutti i cittadini di Assisi. Intanto, la Cgil con la Carta dei diritti universali del Lavoro chiede l’abolizione dei voucher e su questo si prepara al referendum abrogativo”.