Calo di affluenze per i musei umbri

PERUGIA – I musei in Umbria sono sempre meno visitati. Ma non solo nel cuore d’Italia, ma in tutto il centro del Paese. Mentre nel resto dello stivale i dati registrano un incremento di visite. Tali dati fanno inevitabilmente riflettere e l’unica spiegazione che si riesce a dare a questo calo di visitatori è attribuibile con ogni probabilità all’onda lunga del terremoto. E i numeri non lasciano spazio a interpretazioni. L’Umbria sprofonda nella classifica bassa a livello nazionale, riportando il peggior dato, con una flessione dei visitatori del 18,3%, a fronte di un calo del 16,6% nelle Marche e un meno 15,6% in Abruzzo. La situazione al contrario si inverte per le altre regioni del centro Italia, con il Lazio che migliore la performance con 10.131.268 visitatori (+2,23%) e 36.220.370 euro di incassi (+14,7%), mentre la Campania consolida la seconda posizione conquistata nel 2015 con 4.375.734 ingressi (+15,4%) e introiti per 19.689.195 euro (+17,6%). La Toscana si posizione terza con 3.443.800 biglietti (+ 11,7%) e 16.520.112 euro di incassi (+17,1%). Le regioni del nord sembrano invece vivere un momento di grande attrattività in termini di presenza di visitatori. La regione che triplica le presenza di ingressi nei musei è la Liguria con un aumento del 33,5%, il Veneto del 26,8% e il Friuli Venezia Giulia con un più 23,3%.

 

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