Cardella e Piccinelli due buoni amici di un tempo che si ritrovano dopo annI
PERUGIA – «Se voi andate a guardare indietro nel tempo troverete di qualche anno fa a Perugia traccia di qualche indagine buona e di qualche buon servizio che ha fatto l’allora tenente dei Carabinieri, e magari anche qualche cosa fatta con me». Sono le prime parole del procuratore Fausto Cardella che ha presentato ai giornalisti il suo ospite, il colonnello Paolo Piccinelli, nuovo comandante dei Carabinieri provinciali di Perugia. L’incontro, all’insegna della cordialità si è svolto nella sede del magistrato a palazzo di Giustizia. «Da allora – ha detto Cardella – ci siamo “tenunti” d’occhio nei nostri vari spostamenti Ed è rimasto un legame di stima, simpatia e stima». A L’Aquila, Cardella, poi, è stato procuratore distrettuale, e lì Paolo Piccinelli è arrivato come comandante del provinciale.
«In Abruzzo – ricorda il procuratore -, soprattutto dal punto di vista della procura distrettuale antimafia, c’è stato più da fare e anche lì abbiamo fatto degli ottimi servizi». Per Cardella, quindi, a Perugia, Piccinelli “ritorna” con molte aspettative. Secondo Cardella il comandante trova una città e una provincia in “buon ordine”. «C’è una unica ombra nel nostro rapporto – dice Cardella, serio serio (mica tanto ndr) – è che a tennis, mai una volta che mi avesse fatto vincere, ho dovuto persino smettere. A parte questo “tutto bene”. Benvenuto».
«Mi hanno molto emozionato le parole che ha detto il Procuratore – dichiara il Colonnello Piccinelli -, mi ha riportato a quando un giovane tenente e un giovane e un giovane sostituto si trovavano alle tre di notte ad ascoltare persone che venivano arrestate, per belle operazioni di servizio che, a quel tempo, abbiamo fatto insieme». Piccinelli sottolinea che proprio allora nacque questo bel rapporto tra di loro, rapporto che poi è proseguito nel tempo. «Ritornare a Perugia – dice il comandante, ringraziando la sua Amministrazione – è bello per me, ed è bello comandare un secondo provinciale e che questo sia quello del capoluogo dell’Umbria è ancora più entusiasmante».
Grande soddisfazione, di fatto, per l’alto graduato dell’Arma Benemerita, che, di fatto, è anche un po’ “avvantaggiato”, come si definisce lui stesso. «Sì- dice – conosco un po’ il territorio, ci sono anche degli uomini che erano con me nel 1992. Da oggi comincio e lo faccio con grande impegno, portandomi dietro il bagaglio di tutto ciò che ho fatto nella mia vita professionale, tra Nord, Centro e Sud e darò tutto quanto me stesso per questa città e per questa provincia». Un pensiero particolare il Comandante lo ha riservato per le popolazioni terremotate. «Cercherò di essere più vicino possibile a loro e ai loro territori – ha dichiarato Piccinelli -, vicino anche a tutti i miei carabinieri».
Sul versante terremoto, di fatto, Cardella e Piccinelli si trovano nuovamente insieme. «Si – afferma il procuratore Cardella -, è stata una casualità. Anche a Pescara – afferma – ci sono state degli accertamenti, e anche in questo settore avere accanto delle persone che hanno avuto la possibilità di misurarsi con questo problema, è positivo». Cardella ha poi aggiunto alcune puntualizzazioni riferite a quello che è il ruolo della Procura generale nella indagine che riguarda il terremoto. «La Procura – ha spiegato – non ha impegni diretti in alcun modo, ma ha, invece, un compito di supporto e anche di vigilanza». Quando avvengono fatti di questa portata, di fatto, se c’è una notizia di reato o c’è la possibilità di cercarlo, è dovuto effettuare degli accertamenti.