Caso Shalabayeva, richiesta di rinvio a giudizio per sette. Separata la posizione dell’allora ambasciatore kazako
PERUGIA – Sono state separate da quelle degli altri indagati essendo ancora in corso la notifica di avviso conclusione indagini “per le vie diplomatiche” le posizioni dell’allora ambasciatore del Kazakistan in Italia e di due funzionari della stessa ambasciata coinvolti nell’inchiesta sul presunto sequestro di Alma Shalabayeva. Fascicolo per il quale la procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per sette tra dirigenti e funzionari della questura di Roma e del giudice di pace che si occupò della vicenda.
La data dell’udienza preliminare non è stata ancora fissata.
Nella richiesta di rinvio a giudizio vengono indicate le accuse contestate agli indagati, che hanno sempre sostenuto la correttezza del proprio comportamento. In particolare, quella di sequestro di persona legata – secondo la procura di Perugia – al trattenimento e all’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. Addebito contestato anche ai tre diplomatici, l’allora ambasciatore Andrian Yelemessov, il primo segretario Nurlan Khassen e l’addetto consolare Yerzhan Yessirkepov.