Città della Pieve: inaugurazione del restauro dello storico organo della concattedrale
CITTA’ DELLA PIEVE – Oggi vede nuova luce lo storico organo del nostro duomo… Dopo decenni di silenzio questo strumento riacquista la sua voce…». Con queste parole pronunciate dall’arciprete della concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio di Città della Pieve, don Simone Sorbaioli, e dal direttore del Museo diocesano pievese, Matteo Pifferi, si è aperta la serata, domenica 30 agosto, del concerto inaugurale del restauro dello storico organo realizzato da Sebastiano Vici tra il 1826 e il 1827 preceduto dalla benedizione dello strumento musicale. Una serata indimenticabile per tanti pievesi ed ospiti-visitatori dell’estate 2020 caratterizzata dalla pandemia anche a Città della Pieve, prezioso scrigno d’arte e di storia rinascimentale, patria del Perugino. Nel rispetto delle norme di prevenzione al contagio da Covid-19, molte persone hanno assistito a questo significativo evento culturale per l’intera Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve all’esterno della concattedrale attraverso un maxischermo.
Il concerto inaugurale è stato eseguito dal maestro Adriano Falcioni, organista titolare della cattedrale di San Lorenzo di Perugia, premiato in numerosi concorsi organistici internazionali, nominato nel 2018 dal Ministero per i Beni culturali ispettore onorario per tutti gli organi dell’Umbria, con la partecipazione della corale Polifonica pievese diretta dal maestro e compositore Carlo Pedini e delle storiche Chiarine di Città della Pieve. Sono stati eseguiti brani di alcuni dei più noti compositori vissuti tra i secoli XVII e XIX, Mozart, Kerll, Marcello, Scheidemann, Morandi, Arauxo, Haendel, Bach, oltre al Regina Pacis (per organo e coro) di Pedini.
La conferenza di presentazione del restauro dell’organo Vici ha preceduto, nel pomeriggio di domenica, il concerto inaugurale. Moderata dal giornalista Paolo Scandaletti, che ha evidenziato quanto sia di arricchimento culturale la musica d’organo per una comunità come Città della Pieve, sono intervenuti: Pietro Corna, titolare dell’omonima ditta specializzata in restauro e costruzioni d’organi a canne, che ha illustrato, anche attraverso una serie di interessanti immagini, le fasi della delicata opera di restauro di questo ottocentesco strumento di 651 canne (616 in metallo e 35 in legno); Carlo Pedini, che ha tracciato una breve storia dei “cori di musica sacra” a Città della Pieve, dall’istituzione della Diocesi (inizio secolo XVII) ai nostri giorni, soffermandosi sulla “Cappella musicale dei Ss. Gervasio e Protasio”, durante il lungo episcopato del vescovo Angelucci, all’attuale “Polifonica Pievese” formata da trenta elementi; Don Simone Sorbaioli, che ha evidenziato l’importante tradizione organaria del duomo di Città della Pieve, dalla metà del secolo XVI in poi, ricordando la costruzione di tre organi principali (1547, 1617-18, 1826-27) e di uno per il coro di cui si sono perse le tracce; Angela Cingottini, con Davis Petri, ha messo in evidenza quanto in questa nota località umbra anche la musica era molto apprezzata in passato, ricordando la figura della nobildonna Marietta Piccolomini della Fargna, nota soprana tenuta in grande considerazione da Giuseppe Verdi, che amava esibirsi nel piccolo teatro di Città della Pieve (decennio 1860-70).
Città della Pieve ritorna ad essere anche città dell’arte della musica grazie al suo organo Vici. E’ quanto, in sintesi, hanno detto ed auspicato gli intervenuti, tra i quali il sindaco Fausto Risini nel portare il saluto dell’Amministrazione comunale e nell’esprimere gratitudine all’arciprete don Simone Sorbaioli fortemente impegnato nel recupero di opere ed oggetti d’arte sacra. Il maestro Adriano Falcioni, prendendo la parola al termine del concerto, ha espresso viva soddisfazione per la nutrita presenza di pubblico, cosa che accade raramente in Italia per la musica d’organo mentre è molto apprezzata all’estero, e ha auspicato che, proprio dall’esempio di Città della Pieve, possa crescere l’interesse per questo tipo di musica.
Sensibilità che si è colta anche nella fase del reperimento dei fondi per l’esecuzione dei lavori di restauro dell’organo Vici, lavori costati 50mila euro e finanziati, come ha sottolineato don Sorbaioli, in gran parte dall’azienda “Podernuovo” in Palazzone (Si) di proprietà di Giovanni Bulgari, dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalle offerte di numerosi fedeli. L’apparato decorativo dell’organo e della cantoria è stato ripristinato dallo studio “L’Officina di Artè” di Ilaria Brera e di Mirco Massaro ed hanno contribuito all’insieme del lavoro di restauro anche diverse ditte pievesi.