Città di Castello, Bacchetta: “Vigileremo sull’affidamento del servizio del 118”
CITTA’ DI CASTELLO – “Vigileremo sull’affidamento del servizio 118 da parte dell’Usl Umbria 1 per garantire due aspetti che per noi sono fondamentali: la tutela della qualità delle prestazioni e il mantenimento dei posti di lavoro”. Lo ha detto il sindaco Luciano Bacchetta nella risposta all’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, che aveva chiesto di fare chiarezza sullo stato della procedura avviata dall’azienda sanitaria. “Quali garanzie sono state richieste dall’amministrazione comunale sulla continuità, sulla qualità del servizio 118 e sul mantenimento dei livelli occupazionali ?”, ha domandato al primo cittadino l’esponente della minoranza nel chiedere quali prestazioni saranno oggetto di razionalizzazione e la percorribilità di una progressiva internalizzazione del servizio stesso, ma anche perché nessuna associazione di volontariato territoriale abbia partecipato alla procedura attivata dall’Usl Umbria 1.
“Non vi sono problematiche connesse alla continuità e alla qualità del 118, in quanto non ci saranno diminuzioni di ambulanze dedicate al servizio e non ci sarà alcuna razionalizzazione delle prestazioni, che rimarranno nell’attuale dotazione di due ambulanze H24 per la sede di Città di Castello e una ambulanza H24 per la sede di Umbertide, con la previsione nel nuovo capitolato di un’ambulanza reperibile H24 da autorizzare per eventuali emergenze-urgenze”, ha spiegato Bacchetta nel leggere una nota a firma del direttore medico del presidio ospedaliero di Città di Castello-Umbertide Silvio Pasqui. “La diversità dell’importo della gara, che è in corso di completamento, è dovuta al cambiamento di prestazioni offerte, laddove nella vecchia procedura si ricomprendevano tutti i trasporti, mentre nella nuova sono previsti soltanto le emergenze-urgenze e i trasporti secondari ospedalieri, senza che siano ipotizzate internalizzazioni dei servizi”, ha puntualizzato il sindaco nell’auspicare che “la partecipazione delle associazioni di volontariato locali, venuta meno in questa fase probabilmente per motivazioni economiche, organizzative e tecniche, possa concretizzarsi successivamente per concorrere all’affidamento degli altri servizi non compresi nel primo bando e che questi soggetti abbiano la capacità e la forza di farsi carico del personale che dovesse risultare in esubero dal 118”.
“Nell’attuale bando, infatti – ha evidenziato Bacchetta – c’è una clausola sociale che tutela i lavoratori, perché prescrive all’impresa aggiudicataria l’obbligo di garantire la priorità nelle assunzioni al personale alla dipendenze dell’appaltatore uscente e che attualmente svolge il servizio 118, a condizione, però, che il numero dei dipendenti e la qualifica siano armonizzabili con l’organizzazione scelta dal soggetto subentrante”. “Dovremo pertanto guardare con grande attenzione alle possibili implicazioni di questa formulazione sul mantenimento dei livelli occupazionali, in presenza di un minore importo economico dell’appalto e di un numero inferiore di prestazioni richieste”, ha osservato il sindaco nell’invitare anche il consiglio comunale a fare la propria parte, insieme alla giunta, per vigilare sui passaggi successivi all’affidamento del servizio 118. “L’interrogativo più grosso è legato ai servizi che non sono più compresi in questo bando e alle ricadute che avranno in termini di minor bisogno di personale”, ha osservato Lignani in sede di replica, condividendo la necessità che i sindaco e il consiglio comunale siano vigili sull’evoluzione della situazione, ma esprimendo perplessità sulle modalità attraverso le quali il mondo del volontariato possa garantire il riassorbimento di eventuali posti persi.