Città di Castello, cooperativa “La Rondine” in piazza con le arance di Rosarno, coltivate in terreni confiscati alla ‘ndrangheta
CITTA’ DI CASTELLO – “Ogni centimetro di terra strappato alla malavita organizzata è un centimetro di terra per costruire il futuro del Paese”. E’ così che l’assessore al Commercio Riccardo Carletti ha salutato l’iniziativa della Cooperativa La Rondine e della sua cooperativa agricola La Rondine di Maccarello, che con il presidente Luciano Veschi era in largo Gildoni ieri mattina per vendere al mercato cittadino le arance di Rosarno, provenienti da terreni agricoli confiscati alla ‘Ndrangheta nel comune calabrese e coltivati dalla cooperativa I Frutti del Sole.
“Da tre anni sosteniamo il progetto nazionale finalizzato a valorizzare le attività agricole nate sui terreni sottratti alla malavita, credendo fermamente nella necessità di promuovere la cultura delle legalità in tutte le sue espressioni”, ha sottolineato Veschi, che ha evidenziato come Città di Castello sia uno dei quattro comuni umbri che hanno aderito a questa iniziativa, insieme a Spoleto, Foligno e Orvieto. “Il Comune di Città di Castello ancora una volta ha dato prova di grande sensibilità nel sostenere questo progetto, al quale anche in Umbria dobbiamo dare impulso incentivando le attività agricole nelle realtà dove esistono terreni che sono stati confiscati alle organizzazioni mafiose”, ha aggiunto Veschi. I proventi della vendita delle arance, nella giornata nazionale dedicata all’iniziativa in favore di Rosarno, saranno destinati al sostegno dell’attività della cooperativa I Frutti del Sole che da anni promuove l’agricoltura sociale.