Città di Castello, ok al regolamento della ciclovia sul Tevere

CITTA’ DI CASTELLO – Approvato dal consiglio comunale di Città di Castello, lunedì 15 ottobre 2018, con il sì della maggioranza, l’astensione del Movimento Cinquelle Stelle, Lega, Forza Italia, Tiferno Insieme e Fratelli d’Italia, il voto contrario di Castello Cambia il regolamento di utilizzo della ciclovia sul Tevere, oggetto di un lungo esame in commissione e di un precedente dibattito in consiglio sulla base dei tre emendamenti di Castello Cambia, dei quali sono uno è entrato, con l’appoggio di maggioranza, Tiferno Insieme e proponenti, nel testo licenziato dal consiglio. Modifica l’articolo 1, ribadisce la proprietà pubblica dell’infrastruttura e la definisce “bene comune”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti nel presentare il regolamento nella sua versione originaria ha ribadito come “i tempi di discussione e di emendamento siano stati adeguati sia in commissione che in consiglio, dove il testo è già stato analizzato in ogni aspetto”.
Il regolamento. In commissione Massetti aveva illustrato il regolamento a partire dal divieto di circolazione dei mezzi a motore, salvo deroghe predisposte dagli uffici comunali. Nel regolamento è esplicitamente prevista la segnalazione al Comando di Polizia municipale da parte dei ciclisti o dei pedoni. I cani devono essere tenuti al guinzaglio e sotto la diretta sorveglianza del proprietario/conduttore. Per i cani di grossa taglia è inoltre obbligatoria la museruola. Il transito e la circolazione di veicoli a trazione animale e dei cavalli sono consentiti solo nei tratti in cui sussistono le condizioni di sicurezza per pedoni e ciclisti e non siano arrecati danni di rilievo al fondo della pista e con obbligo di rimozione degli escrementi eventualmente rilasciati dagli animali. Lungo tutta la pista è severamente vietato condurre cavalli al trotto ed al galoppo; l’attraversamento di rampe, ponticelli e passerelle in legno è riservato ai soli animali da compagnia (sono esclusi in particolare equini e bovini). Il mancato rispetto di tale norma comporta l’applicazione della prevista sanzione e l’eventuale obbligo di ripristino dello stato dei luoghi con addebito delle relative spese in caso di danni derivanti dalla presenza di acque di irrigazione. Le autorità predisposte al controllo sono molte: dalla Polizia di stato e quella locale, dai Vigili del fuoco alla Protezione civile. Sono possibili manifestazioni ma debbono essere autorizzate.
Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia,ha sintetizzato i tre emendamenti relativi alla “modifica dell’articolo 1 per ribadire la proprietà pubblica e la caratteristica di bene comune della pista; la modifica all’articolo 3 con un richiamo ai limiti previsti dal regolamento dei fitofarmaci, e la modifica dell’articolo 4 che prevede per gli espropriati un autorizzazione per l’attraversamento e il dovere di realizzare un percorso alternativo. Avevamo chiesto un ulteriore passaggio in commissione sugli emendamenti che non c’è stato. Uno degli emendamenti era stato giudicato ammissibile ma la maggioranza non ha colto questa opportunità ed ha deciso di non accogliere nulla e ripresentare il regolamento tal qualis. Contestiamo che non sia condiviso con gli altri comuni e che il passaggio di mezzi agricoli non sia abbastanza delimitato La questione sicurezza è la più problematica: quando i ciclisti scenderanno nel pezzo con molta pendenza all’altezza di Montone, quale autorità dovrà intervenire in caso di incidenti?”. L’assessore ha ribattuto come “I regolamenti debbono essere diversi. Il percorso di Umbertide coincide con l’area di pescasportiva e ha un utilizzo proprio. E’ una fonte di turismo importante. In questo abbiamo perso il treno. Ogni comune deve dotarsi di un proprio regolamento perché l’utilizzo sull’asta è diverso; in secondo luogo non mi sembrava corretto incidere sul territorio di altri. A me non risulta un grande traffico lungo la ciclovia. quando avete manifestato lungo il Tevere, eravate più cartelli che persone. Dobbiamo garantire anche chi ha sempre utilizzato quel percorso e chi deve fare interventi alle varie reti, con l’obbligo di ripristino delle opere eventualmente interessate. Molte persone usufruiscono di questo percorso. Il regolamento si allaccia al dettato di tante ciclovie in Europa. Dentro l’ambito cittadino sono il primo a richiamare l’attenzione e gli agricoltori hanno dimostrato di rispettare il regolamento”. Il consigliere del PD Luciano Tavernelli ha ricordato che dal dicembre 2017 “stiamo parlando della pista ciclopedonale sul fiume Tevere insieme a tutti i comuni della Vallata. Già in quella circostanza abbiamo apprezzato l’’unicità del percorso, da Sansepolcro a Ponte San Giovanni, collegata con tanti itinerari naturalistici e religiosi. A marzo abbiamo fatto una seconda riunione e, avendo valutato tutte le problematiche, ho chiesto un mese di tempo per gli emendamenti, che ho sollecitato personalmente. A luglio nuova commissione  e senza nessuna proposta di emendamento la commissione ha deciso di portare in consiglio comunale il regolamento. Per quanto riguarda il primo emendamento di Castello Cambia, sono d’accordo perché ribadisce la proprietà pubblica, sono contento che sia l’articolo 1. Il secondo emendamento è ridondante perché è già espresso il concettosi cosa sia possibile fare. Se ci sono mezzi non autorizzati attraverso i controlli vanno sanzionati. Non possono essere autorizzati i mezzi agricoli per spostarsi da un appezzamento all’altro. Sicurezza: è già stato fatto molto. Sembra che questa pista sia vietata ai cavalli ma in realtà è permessa a patto di mantenere dei limiti di sicurezza. Se ci sono dei ritardi sugli espropri chiedo di accelerare. Aggiorniamo quanto prima. In commissione abbiamo chiesto all’ANAS di realizzare passerelle ancorate ai due ponti della superstrada. Propongo di fare tutti insieme il percorso da Città di Castello a Montone per trovare suggerimenti utili”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha spiegato che “non siamo presenti in commissione ed è stato un handicap per gli emendamenti ma questo non ci esime dal dire la nostra, in consiglio. Le piste ciclabili non mi sembrano di grande qualità, come quella alla zona industriale. Non vorrei ricadere nelle stesse difficoltà. E’ un progetto europeo e i rilievi che noi facciamo saranno valutati in sede Ue. La nostra richiesta di qualificazione della ciclovia deve essere affrontato dal Comune. Quando parlate del regolamento dei fitofarmaci, se lei ci fosse andato a vedere, nella parte sud in particolare, non c’è stato rispetto. Per il prossimo anno c’è bisogno di una nuova capacità di controllo. Riportiamo la ciclovia in commissione. Il problema non è l’attraversamento ma la percorribilità”. Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha detto che “il regolamento è abbastanza completo ma manca il controllo per chi va in bicicletta o a cavallo. Se facessero delle gare di velocità? L’attività agonistica deve essere fatta in maniera elegante”.  Nella replica Massetti ha detto che “il 26 settembre c’è stata una tappa a Città di Castello di un progetto europeo e noi siamo stati una città presa ad esempio per la nostra pista ciclopedonale”. Nelle dichiarazioni di voto, sì del Pd attraverso Tavernelli, Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha annunciato voto negativo a tutti e tre gli emendamenti: “Il carattere pubblico è già espresso, così come negli altri due la misura è già implicita nella redazione. Chi ha subito un esproprio, ha già subito un danno, non deve essere ulteriormente personalizzato”. In generale ha parlato di “emendamenti comunisti”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha detto di trovare “interessanti gli emendamenti e invitato ad un giudizio equilibrato sulla base delle indicazioni del dirigente ai Lavori Pubblici, a suo tempo possibilista solo sul primo”. Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, si è associato a Tavernelli e a Lignani ha risposto dicendo che “il comunismo non c’entra niente. E’ una questione di buon senso non politica”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha annunciato voto contrario all’emendamento per chi ha subito l’esproprio dicendo di “essere contrario perché  cittadini sono già penalizzati”. Nel voto generale, Tavernelli ha chiesto di inviare anche progetto di massima ad Anas per i due attraversamenti a Montecastelli; Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha dichiarato di “aver qualche perplessità. Sono stato coinvolto nella questione dei bypass e la ritengo utile, forse era meglio avanzare un emendamento”. Arcaleni ha precisato che “l’emendamento incriminato permette l’attraversamento agli espropriati ma non la percorribilità libera. La verbalizzazione sui nuovi progetti di attraversamento sul Tevere vorremmo fosse sganciata dal regolamento perché a quelli siamo favorevoli ma al regolamento, non rinnovellato alla luce dei nostri emendamenti, voteremo contro. Il collaudo del 28 dicembre 2017 non ha completato tutto l’iter”. Dei tre emendamenti il consiglio ha approvato solo il primo con il sì di maggioranza, Tiferno Insieme e Castello Cambia e il no di Lega, Movimento Cinque Stelle, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

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