Città di Castello, ok alla variazione di bilancio per gli adeguamenti relativi al fondo sociale

CITTA’ DI CASTELLO – Approvata la variazione di bilancio di competenza del consiglio comunale di Città di Castello che adegua le previsioni economiche ai finanziamenti del Fondo sociale, creando un capitolo apposito per le risorse della zona sociale, gestite da comune tifernate in quanto capofila. “La materia è tecnica ma dà l’idea di come la zona stia integrando le politiche dei comuni che ne fanno parte” ha detto l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini, durante la seduta in cui il punto è stato discusso ed approvato (lunedì 2 luglio) con i voti di Pd, Psi e La Sinistra, l’astensione di Tiferno Insieme, il voto contrario di Castello Cambia, Fratelli d’Italia e Lega. La dirigente del Servizio sociale Giuliana Zerbato ha spiegato che per “introitare i fondi regionali del POR FSE è stato necessario riallocare il milione e duecentomila euro e tramite la Ragioneria abbiamo diviso le risorse”. Il sindaco ha aggiunto “un ulteriore elemento, i 30mila euro per il completamento dei lavori in zona La Casella, i costi derivano anche dal fatto che in corso d’opera è stato realizzato anche un campo di calcetto. Speriamo di dare una risposta definitiva a questa parte della città”.
Marcello Rigucci ha sottolineato che “per avere i finanziamenti si impegna il personale del comune e quindi è una maggiore spesa. Il segretario Bruno Decenti ha risposto alla nostra richiesta di verificare se il bilancio 2017 che la responsabilità non è dei dirigenti ma di sindaco e assessore. Mi sarei aspettato una correzione da parte della Giunta che però non si fa. E’ stata data la colpa anche ai dipendenti che si erano avvicendati da poco. Non è accettabile che un dirigente accusi un dipendente. Andremo avanti. PoI, siccome non c’è un rapporto di fiducia, voglio un prospetto decennale, bonifici e causali, dei pagamenti di Umbracque e a chi sono state date le competenze. La società deve dare oltre 600mila euro al Comune ed ha un bilancio in attivo di oltre un milione. Voi avete applicato gli interessi legali a Umbracque ma al cittadino chiedete il 10 per cento”.  La dirigente del Settore Finanziario Gigliola Del Gaia ha spiegato “di aver fornito la documentazione in possesso del comune. Per la copia dei bonifici dobbiamo interessare la società. Provvederemo. Mi dispiace della mancanza di fiducia: l’assenza della numerazione fa riferimento ad inserimenti per illustrare una materia di difficile comprensione. La dilazione ad Umbracque è stata decisa dall’autorità di controllo in assemblea di tutti i sindaci collegialmente. La invito a venire presso gli Uffici per dare tutte le informazioni e gli atti necessari all’espletamento del suo mandato. Sulla risposta alla Corte dei conti, il dirigente è sempre responsabile ma opera con delle persone, se c’è carenza di personale non è di tipo professionale. E’ endemica la problematica degli enti locali di assumere nonostante i pensionamenti”.  Massimo Minciotti, consigliere PD e presidente della Commissione Programmazione, si è detto dispiaciuto per “come si sta sviluppando il dibattito. Rigucci è rimasto solo. Su questo argomento l’assenza dell’assessore Bettarelli ha motivato l’intervento dell’assessore Bassini dato che il milione di euro è a carico dei Servizi sociali. Esprimo il voto favorevole del gruppo perché il Comune è capofila di tutta la zona sociale. Non ci guadagniamo? Non importa questo ma che il Città di Castello si metta al servizio di chi è bisognoso e si possa accedere ai benefici. Politicamente il fatto che abbiamo un fornitore serio Enel Sole, ci ha permesso di riavere 50mila euro con cui abbiamo pareggiato il canone di Tecniconsul”.
Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, che ha chiesto che cosa gestirà la zona sociale e come cambierà la redazione delle graduatorie, la dirigente Zerbato ha risposto “sono quelli del Fondo sociale europeo: tutela minorile e assistenza domiciliare ai minori, gestita dal tribunale dei Minorenni, disabilità e integrazione scolastica, assistenza domiciliare disabili per il periodo estivo; l’assistenza domiciliare agli anziani sarà finanziato dai Comuni; centri diurni per minori e laboratori per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento. Per l’accesso ai servizi, stiamo lavorando al regolamento sociale di zona”.  Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto che “una variazione che accoglie finanziamenti e riesce a ricevere fondi da distribuire in modo concordata ci sembra importante e ci trova favorevoli. Aspettiamo il regolamento di zona: è fondamentale dare risposte perché di bisogni ce ne sono molti, specialmente nell’area dei disturbi dell’apprendimento. Siamo meno favorevoli alle altre poste: perché non era prevista la riduzione degli introiti per i diritti di superficie sulle aree PIP pari a 133mila euro? Non è la prima volta che registriamo entrate inferiori alla previsione. La politica economica di liberalizzazione non ha funzionato, lo avevamo detto. Perché non erano state previste le spese per investimenti come per gli interventi nel quartiere Casella? Questi aspetti ci impediscono di votare a favore”. Nelle dichiarazioni di voto Rigucci si è detto preoccupato “che non c’è il guadagno. Mi basterebbe andare pari. Sul bilancio, vorrei vedere i revisori dei conti. Almeno una volta o due l’anno potrebbero venire in commissione o in consiglio. Nella variazione stranamente c’è la numerazione e l’anno di riferimento: la regola è questa. Mi astengo per buon senso”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto che “fa piacere, dare il via libera ad una variazione come questa, perché l’Amministrazione sta lavorando con enorme sforzo. Non arrivano più soldi dallo stato ma il livello dei servizi erogati rimane inalterato o viene potenziato come nel sociale. Il comune fa l’interesse dei cittadini. Il nostro impegno ci impedisce di andare al mare. Il PSI dice sì”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha annunciato voto contrario “per coerenza politica e normativa. Le variazioni tra giunta e consiglio sono uno stillicidio e non si limitato all’assestamento. La maggior parte della variazione esula quasi dalle politiche di bilancio e benché le cifre stanziate siano minimali non ci convince come vengono impiegate. Ci sono fruitori di risorse pubbliche impropri come tutti questi migranti. C’è un business schifoso, speriamo che il governo tagli i soldi che non aiutano chi scappa dalle guerre ma le cooperative che gestiscono gli immigrati”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.