Città di Castello, ordine del giorno a maggioranza per proroga al 21 gennaio del conferimento rifiuti a Belladanza
CITTA’ DI CASTELLO – Approvato dal consiglio comunale di Città di Castello da Pd, Psi, La Sinistra e Forza Italia, contraria Fratelli d’Italia, Lega, Tiferno Insieme e Castello Cambia un ordine del giorno per prorogare i conferimenti dell’ex dati 2 a Belladanza fino al 21 gennaio a condizione dell’invariata tariffaria per i tifernati e allo scambio di quantità non appena la discarica di Borgigilione sarà riaperta. Nel testo, presentato dalla maggioranza, si legge “Il Consiglio Comunale di Città di Castello nel novembre scorso ha votato all’unanimità un ordine del giorno che impegnava Sogepu a farsi carico del conferimento dei sovvalli e indifferenziati provenienti dall’ex dati 2 fino al 31 dicembre 2018, a patto che identici quantitativi fossero conferiti nella discarica delle Crete di Orvieto nel medesimo arco temporale e con l’impegno da parte dell’Ati 2, terminati i lavori a Borgogiglione, di accettare equivalenti conferimenti con tariffe simili. Il 31 dicembre l’Auri, favorevoli Perugia , Corciano , Bastia Umbra , Trevi su delega Foligno, Spoleto, e due contrari ,Città di Castello e Orvieto, veniva modificato il termine di proroga dei conferimenti al 21 gennaio 2019, stante la perdurante criticità dell’ex dati 2, nel rispetto di impegni vincolanti per la gestione della discarica delle Crete quali la presentazione immediata del progetto preliminare della palificata ed il sollecito alla regione Umbria , entro la data del 21 gennaio 2019, per la ripresa dei conferimenti per l’immediato nell’ex area refitted di Borgogiglione. La Regione dell’Umbria ha comunicato di avere approvato il nuovo piano di coltivazione e la possibilità di ripresa, per una volumetria complessiva non superiore a 47.500 metri cubi , limitatamente alla parte sommitale, del conferimento presso Borgogiglione. Confermando tutte le considerazioni approvate unitariamente dal Consiglio Comunale di Città di Castello e l’impegno all’invarianza tariffaria per i cittadini tifernati, il consiglio impegna il sindaco a poter accedere alla proroga di conferimento dei sovvalli ex alti 2, presso la discarica di Belladanza, come da deliberato Auri, sino alla data improrogabile del 21 gennaio, per permettere il conferimento a Borgogiglione”. Di Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, la clausola dell’invariata tariffaria. La vicenda dell’org è stata introdotta nelle comunicazioni al consiglio comunale della ripresa, lunedì 7 gennaio 2019, dal sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha ragguagliato l’assemblea sugli ultimi sviluppi in fatto di rifiuti: “Tra Natale e l’Epifania sono accaduti fatti che giustificano vieppiù a posteriori gli atti del consiglio comunale relativamente allo stop ai rifiuti fuori Ato a Belladanza dal 31 dicembre scorso. La discarica ha corso il rischio di diventare il rifugium peccatorum dei ritardi sui rifiuti. Nella conferenza in Provincia del 3 gennaio insieme al presidente del consiglio comunale e a , Città di Castello ha ribadito il suo no al conferimento se non ci fossero state date certe sulla riapertura di Borgogiglione (destinata al fabbisogno dell’ex Ato 2). Da metà ottobre in poi infatti. Città di Castello, avendo pagato il disavanzo accumulato con Perugia durante i lavori a Belladanza, ha accettato per lealtà istituzionale 10mila tonnellate dall’ex Ati 2 ma continuare con la stessa intensità di conferimento avrebbe saturato il nostro sito. Non è stata una scelta campanilista, becera o egoista. Quindi è arrivata la notizia della riapertura imminente di Borgogiglione e abbiamo dovuto far fronte a iniziative sgradevoli, come l’arrivo di quattro camion non annunciati di Sogepu, che sono stati rimandati indietro. Abbiamo una dignità e non abbiamo accettato quello che non era giusto né previsto accettare. Dovevamo dare uno stop a questa situazione caotica, altrimenti avremmo perso la nostra autonomia entro un anno e a quel punto, con la riapertura di Borgogiglione, avendo Belladanza ormai satura, avremmo dovuto portare i rifiuti altrove, con relativi costi. L’impianto di Città di Castello, inaugurato nel luglio scorso, ha usufruito di 10milioni di euro dalla Regione e di altrettanti, finanziati dalla comunità altotiberina. La discarica appartiene alla nostra comunità e non può essere un posto dove riparare gli errori altrui. Ho sempre cercato di evitare che gli attacchi a Perugia sembrassero una questioni di schieramento, ma questo Comune non ha utilizzato le risorse per costruire l’autonomia nei rifiuti. Sei è cercato di trasformare le vittime in carnefici ma ci siamo sottratti ad entrambe le prospettive. Ringrazio molto il consiglio comunale di Città di Castello che, votando ad unanimità lo stop del 31 dicembre, ci ha dato la forza di condurre una battaglia difficile e di respingere ogni offensiva politica. Voglio ringraziare anche sua eccellenza il prefetto ma con il quale mi sono confrontato a lungo e che ha dimostrato molto equilibrio, con una sapiente opera di mediazione. Abbiamo salvato l’impianto e la dignità di questa città e salvaguardato il suo futuro. Quello che non è accaduto in un anno, è accaduto in un giorno: la Regione ha annunciato la riapertura di Borgigiglione per un anno e 47mila tonnellate. La vicenda vera è la capacità dei vari enti e soggetti di comunicare tra loro e non avere forme di subordinazione. In un passato remoto, c’era chi dava le carte e chi le subiva. questa prassi è stata respinta. Ma poiché siamo anche un comune che ha tra i suoi valori la solidarietà a differenza di altri che pensavano che Belladanza fosse il ricettacolo dell’Auri, ora che c’è una data certa su Borgogiglione, possiamo tornare a collaborare e ci rassicura sull’arrivo incontrollato dei rifiuti. Questa vicenda è un punto di svolta: abbiamo vinto perché siamo stati uniti, perché abbiamo spiegato le nostre motivazioni giuste. Non vogliamo stravincere: se necessario prenderemo qualche modestissima tonnellata da Perugia ma di fatto le scelte di questa amministrazione comunale hanno prodotto i risultati sperati. Non dobbiamo abbassare la guardia. Ad Orvieto c’è una discarica la cui proprietà è anche dell’Acea, partecipata del comune di Roma che ha in questo ambito i suoi rifiuti. Ringrazio il consiglio comunale che ci ha dato un mandato pieno, ringrazio le istituzioni che hanno compreso che sui rifiuti è necessario trovare le soluzioni e non i rimedi dell’ultima ora. Per il futuro: non si andare avanti pensando che far fronte ai propri rifiuti tocchi agli altri. Non si è mai vista la riconvocazione di un consiglio per approvare una determina bocciata appena qualche giorno prima, come è accaduto all’Auri. E’ stata una provocazione, dato che tra Gesenu e Sogepu ormai non c’era più neanche un contratto in essere. Le ragioni del contrasto sono venute meno, Borgogiglione riapre e quindi possiamo dare seguito a quanto deciso dall’Auri”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha ringraziato sindaco e consigliere per lo stop corale ai conferimenti a Belladanza fuori Ato. “La determina dirigenziale che riapre Borgogiglione per 47mila tonnellate, circa un anno, cambia la situazione. Dobbiamo essere responsabili. Per questo motivo propongo a nome della maggioranza un ordine del giorno per prorogare i conferimenti del sub ambito 2 fino al 31 gennaio e chiedo di discuterlo subito.
Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, si è detto solo in parte d’accordo con sindaco e Zucchini: “Ad entrambe le posizioni manca un pezzo. Il sindaco è troppo trionfalistico; ha coinvolto il consiglio così da avere maggior forza. Lo spirito del documento della maggioranza era stato suggerito da me già in precedenza ma ad alcune condizioni: sono d’accordo nella breve proroga ma da quando riapre Borgogiglione deve prendersi l’equivalente dei rifiuti conferiti in surplus. Inseriamo clausola per bloccare la Tari”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castelo Cambia, ha riconosciuto “l’azione ferma del sindaco” e aggiunto che “la discarica poteva essere aperta prima. No si può dire che tutti gli attori i gioco hanno ragione, in realtà c’è chi è stato previdente e chi no. Il risultato è un frutto di tutto il consiglio e deve essere considerato come punto di partenza per un discorso sui rifiuti, dato che la discarica aveva una durata prevista di oltre dieci anni ma negli ultimi due anni i conferimenti hanno superato le previsioni. L’unità del consiglio ha premiato, usiamola anche per il futuro”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha dichiarato che “dall’esterno si evince una continua mancanza di progettualità a lungo termine sia della Regione. A Borgogiglione sono autorizzate le tonnellate quasi equivalenti a quelle che riceviamo dall’ex Ato due. Belladanza ha una vita di sei, sette anni, quanto un mandato elettorale o quasi. Tanto dura la progettualità anche nostra. Siamo 800mila abitanti e non riusciamo a risolvere il problema dei rifiuti. Il Lombardia, in milioni di abitanti, hanno due termovalorizzatori. Il mio consiglio è proporlo anche in Umbria. Nelle grandi città c’è. Tra un anno saremo daccapo. Ragioniamo a mandati elettorali invece dovremmo essere più lungimiranti”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso le sue perplessità “sullo stop unanime ai rifiuti da fuori ato. E’ irrituale che l’Auri si riconvochi dopo tre giorni per ribaltare il suo pronunciamento così come lo è chiedere al consiglio di votare una proroga”.
Nella replica il sindaco ha detto: “Siamo partiti insieme e sarebbe importante arrivare insieme. E’ un segnale politico importante. Credo che abbiamo vinto questa battaglia perché avevamo ragione. Volevamo salvaguardare l’autonomia e il futuro del nostro territorio. Ora c’è un comunicato della Regione per la riapertura immediata per 47mila tonnellata. E’ quello per cui ci siamo battuti. Noi abbiamo un’autonomia che è ben oltre il mio mandato. Inoltre nella partita complessiva, il gestore di Borgogiglione non è pubblico a differenza di Belladanza. Non c’è una ricetta, dobbiamo discutere. Il dramma vero è stata l’improvvisazione costante. La politica dei rifiuti regionale non la fa il comune di Città di Castello”. Nicola Morini sull’ordine dei lavori ha eccepito che “la condivisione va ricercata in modo diverso. Una volta aperte le comunicazioni di un consiglio che è la prosecuzione di un altro precedente. C’è una forzatura politica: il processo di redazione deve essere condiviso, non ci si può presentare con un testo blindato. Se si potesse produrre documenti, forse l’avrei fatto anch’io. L’odg pone più interrogativi che risposte: non lo voglio definito ridicolo. Propone una proroga dopo che abbiamo detto che non c’erano proroghe. Il consiglio doveva mantenere il punto e pretendere che chi aveva causato il problema lo risolvesse. Le chiedo che non sia messo al punto dodici ma in coda”. Il sindaco ha riconosciuto una “questione di forma” ma aggiunto che “l’Umbria sta aspettando i nostri deliberati, dovremmo guardare la sostanza. Sospendiamo e valutiamo in vista di una votazione unanime”.
Nella dichiarazione di voto Sassolini ha aperto all’unanimità e chiesto la clausola del non aumento di tariffe i e di conferimento immediato a Borgogiglione”. Rigucci si è detto contrario al documento, Zucchini ha invitato alla condivisione, “la posizione unitaria ha prodotto l’effetto di riaprire Borgogiglione, non fermiamoci ai formalismi e siamo responsabili. Portiamolo subito in discussione”. La pausa per concordare il testo ha prodotto un emendamento e la clausola, chiesta da Sassolini sull’invariata tariffaria. Zucchini ha quindi letto l’odg all’aula: “Il Consiglio Comunale di Città di Castello nel novembre scorso ha votato all’unanimità un ordine del giorno che impegnava Sogepu a farsi carico del conferimento dei sovvalli e indifferenziati provenienti dall’ex dati 2 fino al 31 dicembre 2018, a patto che identici quantitativi fossero conferiti nella discarica delle Crete di Orvieto nel medesimo arco temporale e con l’impegno da parte dell’Ati 2, terminati i lavori a Borgogiglione, di accettare equivalenti conferimenti con tariffe simili. Il 31 dicembre l’Auri, favorevoli Perugia , Corciano , Bastia Umbra , Trevi su delega Foligno, Spoleto, e due contrari ,Città di Castello e Orvieto, veniva modificato il termine di proroga dei conferimenti al 21 gennaio 2019, stante la perdurante criticità dell’ex dati 2, nel rispetto di impegni vincolanti per la gestione della discarica delle Crete quali la presentazione immediata del progetto preliminare della palificata ed il sollecito alla regione Umbria , entro la data del 21 gennaio 2019, per la ripresa dei conferimenti per l’immediato nell’ex area refitted di Borgogiglione. La Regione dell’Umbria ha comunicato di avere approvato il nuovo piano di coltivazione e la possibilità di ripresa, per una volumetria complessiva non superiore a 47.500 metri cubi , limitatamente alla parte sommitale, del conferimento presso Borgogiglione. Confermando tutte le considerazioni approvate unitariamente dal Consiglio Comunale di Città di Castello e l’impegno all’invarianza tariffaria per i cittadini tifernati, il consiglio impegna il sindaco a poter accedere alla proroga di conferimento dei sovvalli ex alti 2, presso la discarica di Belladanza, come da deliberato Auri, sino alla data improrogabile del 21 gennaio, per permettere il conferimento a Borgogiglione”. L’org è stato inserito all’ordine del giorno con discussione immediata, maggioranza e Forza Italia a favore, contro Fratelli d’Italia, Lega, Tiferno Insieme, Castello Cambia.
Nel dibattito di merito Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha parlato di “mancanza di programmazione rispetto a Città di Castello il cui impianto è stato pagato in prevalenza dai cittadini tifernati. La saturazione della discarica e il conferimento ad Orvieto potrebbe far lievitare le tariffe, contro una politica di contenimento della Tari. Chiedo una commissione per verificare se i quantitativi di rifiuti conferiti sono in linea con le previsioni, così come i vantaggi che l’autonomia avrebbe dovuto portare anche in termini economici ai cittadini. Vorremmo anche sapere come Sogepu userà gli introiti dei maggiori trasferimenti: investimenti per ulteriore ampliamento della discarica, acquisizione di altre società o riduzione Tari? Urge una programmazione che tenga conto delle politiche del nostro ambito e lo tutela, Città di Castello non è vassallo di nessuno”. Sassolini ha dichiarato voto positivo a fronte della clausola sull’invariata tariffaria inserita nel testo: “Sono solidale con i comuni vicini per motivi contingenti. No al gioco muscolare se le condizioni sono paritarie ed eque. La Regione è l’illustre assente nella programmazione per poi tentare di imporre la propria volontà mettendo i comuni uno contro l’altro”. Anche Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha parlato di “mancanza di programmazione. Siamo stati realisti e solidali per non mettere a rischio il sistema dei rifiuti regionale anche se abbiamo lavorato per avere tutte le carte in regola e non creare emergenze. Il pronunciamento unanime del 20 novembre andava in questa direzione. Nell’attuale odg si tende la mano ancora una volta. Non stiamo scherzando con il fuoco, come ha scritto il vicesindaco di Perugia. Vogliamo difendere il nostro territorio, senza penalizzare gli altri. Ringrazio sindaco ed assessore Massetti, hanno dimostrato cosa significa governare una città sul tema del rifiuto. La situazione è drammatica. Che ognuno si assume le proprie responsabile, anche in questa aula”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha ricordato che “il piano dei rifiuti prevede che la discarica di Città di Castello sia regionale come Orvieto e che sarebbe stato costruito un preselettore. Nel frattempo alcune discariche sono andate a saturazione, come Pietramelina, e si continua a navigare a vista. Io ero possibilista sulla proroga, quello che mi ha fatto cambiare idea sono state le dichiarazioni del direttore di Sogepu sulla possibile riapertura di Borgogiglione che non è avvenuta se non oggi e senza certezze. Se fossi certo che il 21 gennaio tutto sarà a regime, un sì lo darei ma non vorrei che il 21 tornassimo a ragionare delle stesse vicende. Avrei aspettato l’ordinanza prefettizia per adeguarmi. Voterò contro, come sentinella a futura memoria”. Vittorio Massetti, consigliere del Pd, ha dichiarato di essere stato fermo sulla condizione del 31 dicembre ma alla luce dei nuovi fatti, abbraccio lo spirito di solidarietà fino al 21 gennaio ma non posso fare a meno di stigmatizzare l’esternazione del vicesindaco di Perugia, a tratti minacciosa. Non lo accetto come consigliere comunale nel rispetto dei cittadini che mi hanno dicato per rappresentarli”. Bucci ha parlato di “tutela dei cittadini. Il problema della discarica è di interesse pubblico. In un anno e 11 mesi Sogepu ha fatto cassa con i conferimenti per 11 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi alle tasse dei cittadini. Questo contrasto si inserisce nella rivendicazione dell’autonomia dell’ato 1. In questi due mesi quante tonnellate sono state portate? Mi risulta più di dichiarato. Se Borgogiglione apre subito, perché una proroga? Non sono d’accordo con programmazione pesantissima e negativa. La contrattazione l’ha fatta il sindaco, a lui spetta dare il via libera alla proroga”. Michele Bettarelli, vicesindaco, ha detto che “il comportamento di sindaco e assessore è stato corretto verso i nostri concittadini ed ha mandato segnali di apertura e di mediazione, ribadendo che Città di Castello non è subalterno a nessuno. Siamo un amministrazione seria, a schiena dritta, non ci sono servi della gleba ma che prima di tutto rappresenta i cittadini tifernati, nella leale collaborazione istituzionale. Se altri comuni o altri gestori non hanno svolto il loro compito, sta a loro rimediare. Noi abbiamo fatto investimento a carico dei contribuenti per l’autonomia. Sono stati spiacevoli i toni del vicesindaco di Perugia. E’ giusto continuare come consiglio un percorso unitario, sarebbe auspicabile”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, si è rivolto al presidente del consiglio, al capogruppo del PD dicendo che “la forma è sostanza, sopratutto per chi vede la politica dai banchi dell’opposizione. Le regole del gioco vengono plasmate come più conviene ma per noi sono sostanza perché rappresentano l’unico modo per svolgere il nostro ruolo. Il presidente del consiglio dovrebbe tutelarci: avere accettato la votazione e aver deciso discrezionalmente a che punto mettere l’ordine del giorno non è rispettare le regole. D’altro canto ha la libertà di non tornare sulle mie decisioni, come sta facendo con queso odg la maggioranza. L’assunzione di responsabilità la dovete prendere, specialmente il Pd, anche perché la partita è giocata dalla Regione che è governata dalla vostra cordata, che ha approvato un piano dei rifiuti fallimentare. Lo dovete riconoscere, questo fallimento è anche vostro. Voteremo contro perché ci assumiamo responsabilità direttamente proporzionali a quello che conosciamo. Di questo odg conosco ben poco. Nel piano industriale di Sogepu gli scenari erano molto diversi e non era previsto che la discarica, come è stato detto, sia piena per metà. Anche noi andiamo a tentoni. Ci sono troppo aspetti in ombra. Non si può chiedere unanimità”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ha mostrato un dossier dal titolo “Rifiuti, i nodi vengono al pettine”: “Da tempo diciamo che il sistema dei rifiuti in Umbria è al collasso. C’è un atto della Regione che fa riferimento ad un lavoro della Commissione nel quale si parla di 5 discariche; nel 2016 sono state conferite 216mila tonnellate di rifiuti in discarica. L’aumento della raccolta differenziata è vanificato per un terzo dall’inefficienza dei sistemi di trattamento. Gli impianti dunque non sono adeguati e i rifiuti tornano in discarica. Città di Castello ha rimediato, altri gestori e altri comuni dormono ma i risultati sono l’aumento della Tari. Ora la differenziata sta migliorando ma potrebbe non essere un punto di non ritorno. L’autorità giudiziaria verifichi se i gestori sta contemperando a quanto prescritto dalla gara. Perché a Borgogiglione si può conferire sono da oggi? L’inefficienza qualcuno la paga”. Luciano Tavernelli, consigliere del Pd, ha detto che “la parola magica si l’autonomia d’ambito. Intorno a questo criterio si sono svolti gli ultimi eventi a cavallo delle feste natalizio. Non abbiamo voluto creare emergenze né speculare sui problemi altrui. La scelta di Belladanza è difficile ma coraggiosa. Ai nostri impianti vogliamo bene e devono servire a lungo il nostro ambito non il nostro comune. Non possiamo improvvisare un inceneritore. La strada è quella della buona politica e di far funzionare bene gli impianti. Quali sono stati i progetti lungimiranti di Perugia per evitare le emergenze? Come Pd abbiamo lavorato a tutti i livelli; quando gli impianti funzionano, i risultati arrivano. La regione ha posto date e prescrizioni chiare. Alla Trogna, tanti anni fa, è arrivata la celere ma l’inceneritore mobile non è stato mai montato. Va detto che aumentando la raccolta differenziata questi problemi non ci sarebbero stati”. Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha detto che “domani il vicesindaco di Perugia è contento perché il consiglio comunale di Città di Castello gli ha dato una proroga fino al 21. Perché mostrare sempre il fianco? Se domani aumenta la Tari, chi si deve ringraziare? Avevamo detto il 31 dicembre e dobbiamo tenere il punto. Per noi la questione è chiusa”. Zucchini ha detto che “la giornata di oggi doveva essere sottolineata da motivi di grande soddisfazione perché l’Amministrazione ha dimostrato un atteggiamento raziocinante e di grande orgoglio. L’atto di stop al 31 dicembre è stato un catalizzatore per dare una proroga. Ora siamo quasi dispiaciuti che apra Borgogiglione. La vocazione di questo documento prendeva atto della riapertura delle Crete e rinvestiva il consiglio di una questione su cui si era già espresso. La proroga è un atto dovuto per permettere che le prescrizioni della regione siano messe in atto. Il 21 gennaio è un tempo tecnico improrogabile. La maggioranza ha preso le sue responsabile anche adesso per fare un passo avanti. L’atteggiamento di critica e di formalismo diventi buon senso. Il piano regionale è fallito? lo valutiamo territorio per territorio. Perugia non utilizza gli investimenti per l’impiantistica dei rifiuti ma Città di Castello lo fa. Come mai? La politica deve evitare le ordinanze prefettizie né dare schiaffi alle altre istituzioni. In conclusione il sindaco ha sottolineato che “l’org non è una smentita del voto dell’unanimità. Allora non c’era una data di riapertura di Borgogiglione. Ora c’è ed è immediata. Sono venute meno le ragioni per cui abbiamo alzate le barricate. Daremo ragione al vicesindaco di Perugia se alzassimo le barricate, se aspettassimo un’ordinanza del prefetto. Ringrazio anche quelli che votano contro. Votiamo il documento per coerenza politica non per bontà. Abbiamo la forza per essere autonomi ma se siamo inseriti in un contesto critico ne veniamo risucchiati. Deve essere cura della Regione di oggi e di domani programmare. A differenza del 2005 abbiamo un alleanza con i territori di Spoleto e Foligno oltre all’unanimità del consiglio comunale. Non si vince mai da soli. Allora la Regione fu sorda ma oggi no, perché sa che non può fare altrimenti. Se continueremo a fare il nostro dovere, il nostro territorio sarà salvaguardato”.
Nelle dichiarazioni di voto, Bucci ha annunciato di voto contrario: “le Crete riapre perché sono arrivati i soldi per l’adeguamento al gestore”. Mancini ha ricordato che il piano regionale dei rifiuti è scaduto da cinque anni. La Regione Umbria è la responsabilità politica della situazione. Manda rifiuti fuori nonostante il piano scaduto prescriva l’autonomia. Dite bugie”. Vincenti ha ringraziato il pubblico presente: “voteremo contro, la storia però non è finito qui. C’è qualcosa dietro che non mi torna, per una proroga di 12, 13 giorni, qualcosa altro dietro c’è. Qualche dubbio ci sovviene”. Procelli ha parlato di “senso di civiltà del comune ma è grave che gli amministratori parlino senza essere a conoscenza delle cose. Voteremo sì per responsabilità e trasparenza. Lealmente anticipiamo che diremo no ad ulteriori proroghe”.
Torre civica. Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha parlato della Torre civica e di una richiesta di occupazione di suolo pubblico senza bolle e una postilla del funzionario del comune che esime dalla tassa ditta. Il piano di evacuazione non era affisso dentro la torre e non c’era, è una violazione alle norme di sicurezza. Ho chiesto il progetto dell’impianto luci e non mi è stato dato. Sono stati spesi settemila euro e doveva esserci. La torre che ho a casa mia è molto più bella e tenuta meglio. Mi è stato detto che le scritte non erano state cancellate ma, secondo la documentazione del volume di Francesco Grilli, qualcuno le ha coperte con l’intonaco”.
Ex ospedale. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto che “il protocollo d’intesa per il recupero dell’ex ospedale sia esaminato dalla commissione se non dal consiglio prima della firma, con la Regione. I soldi del Lasciato devono essere impiegati solo se ci sono anche le altre risorse non all’inizio, magare per rifare il tetto, operazione che potrebbe assorbire anche tutte le disponibilità. Il protocollo deve essere una cosa seria, avere un cronoprogramma con le risorse e l’ente che le dispone, altrimenti si rischia di adoperare i soldi dei tifernati in modo improprio e per una operazione meramente di consolidamento”.