Città di Castello, Tavernelli e Minciotti (Pd) interrogano l’amministrazione su sosta per moto, motocicli e biciclette
CITTA’ DI CASTELLO – Con un’interrogazione a doppia firma i consiglieri comunali del Pd Luciano Tavernelli e Massimo Minciotti sollecitano l’amministrazione comunale ad affrontare la questione della predisposizione degli spazi per la sosta di moto, moticicli e biciclette. “Sono allo studio progetti atti a individuare zone per il posteggio di questi veicoli, sia nelle zone del centro storico, immediatamente limitrofe alla ZTL, che nelle altre zone del capoluogo e delle zone commerciali ed industriali?”, chiedono i rappresentanti della maggioranza nel sottoporre alla giunta la necessità di “predisporre un regolamento, al fine di prevedere che nelle nuove aree di espansione commerciali e industriali o nelle aree di riqualificazione urbana vengano previsti stalli per moto e cicli, possibilmente anche coperti, serviti da impianti di controllo attraverso telecamere”.
Per Tavernelli e Minciotti sarebbe inoltre opportuno “elaborare progetti di mobilità alternativa, soprattutto per permettere collegamenti ecologici a basso impatto ambientale, tra la città e le zone industriali e commerciali, al fine di eliminare tutta quella circolazione automobilistica alla base di una crescente congestione delle nostre strade”. La circostanza che “il codice della strada, se non regolamentato a livello comunale, permette la sosta dei veicoli a due ruote, gratuitamente, anche negli stalli blu a pagamento per i veicoli a quattro ruote” e il fatto che sia in aumento “il ricorso a ciclomotori e biciclette, essenzialmente utilizzati per superare la congestione del traffico automobilistico e anche per una crescente responsabilità e coscienza ambientalistica” per i consiglieri del Pd richiede, infatti, la presa d’atto dell’esigenza di un intervento da parte dell’ente per favorire un corretto utilizzo degli spazi cittadini e una regolamentazione della questione. “Non risultando segnalati e predisposti adeguati spazi per lo stallo dei ciclomotori e delle biciclette – osservano Tavernelli e Minciotti – si determinano una sosta, un posteggio, in assoluta anarchia e disordine, permettendo come dispositivi antifurto l’utilizzo di segnali stradali, impianti pubblicitari, pali della pubblica illuminazione o spazi che dovrebbero essere destinati alla sola circolazione pedonale”.