Città di Castello, trasporto scolastico a gara: 500 utenti su 3000 studenti
CITTA’ DI CASTELLO – Trasporto scolastico a Città di Castello: in Commissione Servizi è stata analizzata la possibilità di un affidamento congiunto tramite gara del servizio insieme ai comuni di Citerna e San Giustino e l’eventuale collegamento con la gara regionale per il trasporto pubblico. L’occasione è servita per dare le dimensione di questa attività nel comune, come hanno spiegato, rispondendo alle domande dei commissari, i funzionari del servizio: “Gli utenti sono 500 su una popolazione scolastica di circa 3000 studenti e frequentano la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Il costo complessivo per il comune è di un milione su 160mila euro di entrata dal contributo delle famiglie, per 450mila chilometri di tratte. Il prezzo al chilometro è di 2,55 euro”.
L’assessore alle Politiche educative tifernate, Rossella Cestini, ha spiegato come “dopo la ristorazione scolastica, anche sul trasporto scolastico, attualmente gestito dal Carat, andremo ad una gara unitaria per tre anni, in attesa della Regione che sta espletando una gara per il trasporto pubblico e per il trasporto scolastico, considerandolo come accessorio. Agganciandoci a questa procedura, si otterrebbero economie. Entro il 2019 dovrebbe avvenire l’affidamento e i tre comuni potrebbero inserirsi. Il nostro comune è molto esteso ed il trasporto scolastico è un servizio spesso ad personam, determinando un’alta qualità ma anche costi piuttosto rilevanti. La copertura non è elevata per non chiedere contributi elevati ai cittadini”. La dirigente Giuliana Zerbato ha specificato che “La Regione sta acquisendo il piano dei trasporti di tutti i comuni per definire la gara e i tempi non sono brevi, proponiamo una gara per il servizio con la possibilità di sciogliere anticipatamente il contratto per collegarci con la Regione. Sulla copertura abbiamo rivisto le soglie Isee perché l’area del servizio gratuito era molto ampia”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Casello Cambia, si è detto perplesso per l’impostazione: “Tutti i servizi accorpati a livello regionale hanno causato una lievitazione dei costi e un peggioramento della qualità. Verifichiamo le aggregazioni ma deve esserci un controllo, i trasporti costano dieci milioni con una copertura economica da parte dell’utenza molto bassa. Non condivido l’aggancio con la Regione”. Rita Conti, responsabile del servizio, ha chiarito che “i tre comuni saranno liberi di agganciarsi o meno alla gara regionale, se le condizioni fossero più vantaggiose”. Marcello Rigucci, consigliere della Lega, ha segnalato che “nel bando bisogna garantire che i mezzi siano nuovi ed efficienti”. Vincenzo Tofanelli, consigliere del PD, ha dichiarato che “se i costi sono elevati e la copertura bassa, qualora la gara regionale ci consenta di spendere di meno, dovremmo aderire. L’appaltante attuale potrebbe subentrare tramite accordi con l’appaltante della gara”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha chiesto se è stato verificato che l’accorpamento con altri comuni “determini prezzi più competitivi. Sono state valutate altre ipotesi? Stiamo discutendo di un programma senza numeri”. Massimo Minciotti, consigliere del Pd, ha chiesto “il rapporto tra utenti e popolazione scolastica. Tendenzialmente la gestione comune diminuisce il prezzo unitario”. Per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme “gara locale e regionale devono prevedere lo scorporo. Per la scuola media si potrebbero proporre i punti di raccolta. Il rapporto costo/chilometri è altissimo per il Comune e anche per le famiglie in presenza di più figli, perché la scontistica è minimale”.
“Gli utenti sono 500 su 3000 e riguarda la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. Il costo complessivo è di un milione su 160mila euro di entrata per 450mila chilometri. Sul trasporto è stata fatta una riflessione sui costi ed è stata proposta una modifica alle fasce Isee di accesso che erano molto basse. Facciamo controlli sul campo: una nostra collaboratrice percorre le tratte per verificare l’estensione del chilometraggio – hanno chiarito dirigente e responsabile di Servizio – Il prezzo al chilometro è di 2,55 euro ed i percorsi non sono predeterminati ma dipendono dai luoghi di residenza degli studenti con un servizio porta a porta e non per punti di raccolta. C’è poi l’elemento degli orari scolastici che guidano il modello organizzativo. Ogni comune potrebbe svincolarsi dalla gara locale se la gara regionale determinasse vantaggi di efficacia e prezzo migliori ma è probabile che tale esito sia univoco per tutti e tre. Verosimilmente i tre anni della nostra gara saranno quanto la Regione impiegherà a terminare le procedure bandire la sua gara”.
Il presidente di commissione Giovanni Procelli ha detto di prendere atto del fatto che “l’adesione alla gara regionale è subordinata ai vantaggi che determinerà, non è un obbligo. Apprendo che la riformulazione delle fasce Isee agevoli i bambini con nucleo familiare più basso, contrariamente alla logica della tassa con un’unica aliquota”. L’assessore Cestini ha confermato la valutazione sulla economicità del servizio congiunto “ma in questa fase è una dichiarazione di intenti. Sui punti di raccolta di stiamo ragionando. Gli alunni delle medie potrebbero essere inseriti nel trasporto locale ma le famiglie preferiscono quello scolastico che da una sicurezza maggiore. Stiamo impostando il Pedibus, il Pums, piano della mobilità sostenibile incentiverà altre forme di mobilità sostenibile ed alternativa”.