Città di Castello, variante al Prg: si decide il 15 marzo
CITTA’ DI CASTELLO – Nella seduta che è stata convocata per giovedì 15 marzo nella residenza municipale di piazza Gabriotti, la commissione “Assetto del Territorio” si pronuncerà con pareri distinti sulla Variante generale alla parte operativa del Piano Regolatore Generale e sul Piano di Classificazione Acustica, che è integrato nello stesso strumento urbanistico comunale. Gli elaborati saranno poi portati mercoledì 28 marzo in consiglio comunale per l’adozione. Così è stato deciso al termine della giornata di mercoledì 7 marzo interamente dedicata all’esame delle due pianificazioni urbanistiche da parte dall’organismo consiliare presieduto da Luciano Tavernelli, che ha condotto una ricognizione sul lavoro finora effettuato con gli architetti Francesco Nigro e Roberto Parotto dello Studio Nigro e con l’architetto Paolo Ghirelli di Coprogetti, alla presenza del sindaco Luciano Bacchetta, del vice sindaco Michele Bettarelli, dell’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini, del dirigente del Servizio Assetto del Territorio e Protezione Civile Federico Calderini, della responsabile del Servizio Prg Marcella Mariani e del tecnico Federico Picchi. Nel confronto, i tecnici incaricati della redazione della variante generale alla parte operativa del Prg, che è di competenza esclusiva del Comune, hanno dato conto delle tappe del lavoro iniziato il 4 aprile 2016 con l’approvazione definitiva da parte del consiglio comunale della Variante generale alla parte strutturale del Prg e proseguito, poi, con la consegna della prima bozza della Variante generale alla parte operativa nell’agosto del 2017, la verifica dell’assoggettabilità dello strumento urbanistico a Valutazione Ambientale Strategica (Vas) che la Regione ha ritenuto non necessaria al termine dell’iter procedurale, la redazione degli elaborati definitivi e la convocazione tra gennaio e febbraio 2018 dei tavoli tecnici con i soggetti cittadini coinvolti dalle Operazioni Complesse. Nigro, Parotto e Ghirelli hanno ribadito che la variante sia da ritenere il primo Piano Operativo di una serie che negli anni l’amministrazione comunale potrà sviluppare per attuare le previsioni della parte strutturale del Prg. Improntato a una forte fattibilità legata al maturare di condizioni socio-economiche, imprenditoriali, di interesse pubblico, tecniche e ambientali, il primo Piano Operativo ha l’obiettivo di applicare i “comandi” che derivano del Piano Strutturale all’interno dei tre assi fondamentali della “Città storica” (con le classificazioni e le previsioni urbanistiche per il centro storico del capoluogo e per i centri storici minori), della “Città consolidata e in via di consolidamento” (con le previsioni per i tessuti prevalentemente residenziali, le aree da riqualificare, gli elementi di caratterizzazione dello spazio urbano, i tessuti prevalentemente destinati alle attività, gli spazi aperti, le aree a disciplina pregressa e le direttive per il rinnovo delle aree produttive) e della “Città della trasformazione” (con gli interventi di completamento, gli ambiti di trasformazione, le operazioni complesse nella zona dei Molini tifernati-ex Consorzio agrario, nell’area “Pesci d’Oro” oltre il ponte del Tevere, nell’area di piazza Garibaldi per la realizzazione di piazza Burri e nell’area “Apecchiese” nella zona dell’ospedale). I tecnici hanno spiegato che il primo Piano Operativo punta in gran parte ad attuare previsioni urbanistiche del precedente Prg mai concretizzate, guardando prioritariamente alla riqualificazione dell’esistente con l’obiettivo di non impegnare nuove superfici, salvo una piccola quota di Zauni (il 4,8 per cento della superficie totale prevista nella variante generale per favorire il completamento e il consolidamento dei piccoli insediamenti urbani). Questo in un quadro di semplificazione normativa, chiarezza di classificazioni e destinazioni d’uso, con un’attenzione particolare alla compatibilità tra funzioni e tipologie diverse di insediamenti (soprattutto tra aree residenziali e produttive) e l’inserimento di misure per il rafforzamento della struttura urbana minima e di incentivi per interventi di riduzione del rischio sismico. Del Piano di Classificazione Acustica, ora allo stadio preliminare di un percorso di valutazione che coinvolgerà i comuni contermini e l’Arpa, è stato sottolineato il lavoro per la definizione delle classi di emissioni e delle zonizzazioni con la finalità di rendere compatibili aree contermini, anche attraverso interventi di risanamento, e evitare di insediare attività che mettano in crisi clima acustico preesistente. Gli interventi dei consiglieri comunali Vincenzo Bucci (Castello Cambia), Nicola Morini (Tiferno Insieme), Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia) e Mirko Pescari (Pd) hanno stimolato approfondimenti da parte dei tecnici sulle caratteristiche e le finalità delle norme tecniche di attuazione, sulle previsioni urbanistiche e su strumenti come la perequazione, con il dibattito che, attraverso anche il contributo del sindaco Bacchetta e dell’assessore competente Cestini, si è soffermato in particolare sulle operazioni complesse per piazza Burri e l’area degli ex Mulini, delle quali è stata riconosciuta la strategicità, ma anche la complessità attuativa, sotto i profili economici e delle scelte per la riqualificazione degli spazi e delle funzioni. Allo scopo di condurre valutazioni più appropriate, su istanza dei consiglieri Morini e Lignani Marchesani è stato stabilito di procedere a una nuova convocazione delle commissione, in previsione della quale i tecnici incaricati della redazione della Variante generale al Prg e gli uffici comunali competenti faciliteranno le valutazioni dei consiglieri comunali con il proprio supporto.