Commissione Statuto, ok al programma di mandato. Spuntano i “consiglieri delegati”
PERUGIA – Focus tematici sugli aspetti della riforma costituzionale, valutazione delle singole norme statutarie, esame del regolamento interno dell’Assemblea legislativa, verifica della sua effettiva aderenza alle norme statutarie. Questo, in sintesi, il programma della “Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari”, presieduta da Silvano Rometti (SeR), varato dal consiglio regionale. “L’auspicio – ha detto Rometti – è che in questa commissione si possa svolgere un lavoro comune, unitario, perché le regole, come abbiamo detto molto spesso, si fanno insieme, superando la logica di maggioranza e di opposizione. In questi mesi – ha spiegato il presidente Rometti – sono emerse difficoltà interpretative dell’attuale regolamento che richiedono interventi di modifica e che saranno attuati in via prioritaria. Questi riguarderanno la disciplina dei lavori dell’Aula per ciò che riguarda la verifica di ammissibilità di interrogazioni o interpellanze che contengano quesiti o questioni che esulano dalle competenze e responsabilità del presidente della Regione o della Giunta. I cittadini, infatti, non chiedono alla politica discussioni generiche bensì la risoluzione di problemi collegati alle competenze specifiche delle singole istituzioni. Per questo affronteremo il delicato tema di porre limiti al sindacato ispettivo”.
Da considerare, per Rometti, anche le problematiche relative alla sostituzione dei consiglieri regionali nelle sedute di Commissione, è necessario infatti chiarire la portata del dettato normativo che le disciplina, introducendo eventualmente correttivi alla luce del ridotto numero di consiglieri regionali e dei diversi organi consiliari cui partecipiamo. Una particolare riflessione – ha concluso – andrà fatta con riferimento alla disciplina delle sostituzioni nell’ipotesi in cui la Commissione adotti il sistema di voto ponderato. C’è poi la questione dell’assenza dei consiglieri e le conseguenze in termini di ritenute sull’indennità percepita. Sarà infine affrontata l’esigenza di correlare provvedimenti e leggi regionali di adeguate relazioni tecnico finanziarie.
Non inserito nel programma, ma emerso dall’intervento del consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) e poi ripreso da tutti gli interventi, è stato il tema dei “consiglieri delegati”, “incaricati dalla presidente della Giunta regionale di affrontare certi argomenti. Questo per agevolare gli assessori nel partecipare alle sedute di Giunta, dell’Assemblea, agli impegni istituzionali e alle riunioni romane. Una modalità già utilizzata in altre Regioni che potrebbero ridare slancio e operatività agli assessori, ora oberati di lavoro”. “Fondamentale non speculare sulla proposta di Smacchi – ha detto il consigliere Leonelli – Nessuno pensa di moltiplicare poltrone e aumentare i costi. Sarebbe stato più utile mantenere i 30 consiglieri riducendo magari le indennità, questo avrebbe garantito una migliore rappresentanza dei territori. In Consiglio comunale a Perugia sono stato ‘consigliere delegato’: 20 consiglieri regionali rappresentano una formazione a ranghi ridotti e quindi con questa figura si potrà agevolare la funzionalità della Giunta e della stessa Assemblea. Altrimenti ci troveremmo in difficoltà per garantire la presenza dei consiglieri e degli assessori senza penalizzare la presenza degli assessori sui territori quando negli uffici o agli eventi. I consiglieri delegati non dovranno avere un staff aggiuntivo e neppure produrre un aggravio di spesa”.
Brega ha richiamato al ruolo e alla sua consapevolezza, preparando e usando la commissione “per non assistere passivamente alla riforma istituzionale”. “Quest’aula – ha detto Luca Barberini – dovrebbe occuparsi di più dei problemi degli umbri e meno delle sue regole interne. Stiamo parlando troppo a noi stesso, di regole, di funzionamento e ci stiamo disinteressando dei problemi della regione. Un’istituzione che si avvita su sé stessa perde di vista i bisogni dei cittadini e probabilmente avrà vita breve. È una contraddizione il fatto che che da un lato abbiamo ridotto i consiglieri regionali ma poi creiamo un grande numero di commissioni. La sensazione è che stiamo cercando soluzioni perché non riusciamo a dare risposte, ma rischiamo di mettere in piedi un’enormità di strutture. Non ho ancora capito se questa commissione si dovrà occupare anche di legge elettorale. Ma ritengo che non sia il caso di affrontare ora questo tema”. “Garantire maggiore funzionalità ad Assemblea e Commissioni – ha detto Rometti nelal replica – verificare gli effetti epocali della riforma costituzionale con appositi approfondimenti. Queste saranno sicuramente le priorità della Commissione. Questi temi nel programma ci sono e andranno sviluppati. La discussione interna non serve a nulla ma i cittadini si aspettano risposte da istituzioni che funzionano grazie a regole ben scritte ed efficaci”.