Costruire relazioni in un mondo in movimento. Alla Biblioteca Comunale Villa Urbani di Perugia storie, progetti ed esperienze di cooperazione dall’Umbria all’Africa
PERUGIA – La cooperazione a tutte le latitudini. In Umbria come nel Sahel. Questo il senso del pomeriggio di studio e confronto promosso da Tamat, la Ong perugina attiva da oltre 20 anni in progetti di cooperazione internazionale, che si terrà alla Biblioteca Villa Urbani di Perugia. L’appuntamento dalle ore 16.30 è per mercoledì 22 maggio. L’iniziativa rientra all’interno di RASAD, progetto di cooperazione attivo in Burkina Faso (cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) da diversi anni che coinvolge 600 donne e 5 giovani burkinabè rientrati in Africa dall’Italia con la misura del Rientro volontario assistito, e si inserisce nel contesto più ampio dell’azione di Tamat sul fare cooperazione a “casa nostra” e a “casa loro”, coniugando quanto di meglio la cooperazione internazionale può fare nei contesti e nei territori del sud del mondo, ma anche nella nostra regione, l’Umbria. Infatti saranno messi a confronto diversi progetti, e saranno analizzate le loro ricadute sia in Africa che nella nostra regione.
L’iniziativa fa parte anche dell’impegno di Tamat nel contesto della periferia urbana perugina. Infatti proprio nella zona di Perugia dove la Ong risiede da un anno sono attive una serie di azioni di rivitalizzazione, partecipazione e socialità ed è nata un’associazione di residenti, Cap06124.
Il programma. Si parte da una riflessione di Piero Sunzini, direttore generale di Tamat, che farà un quadro dal progetto RASAD al progetto ColtiViAmo proprio sul concetto di cooperazione internazionale a tutte le latitudini. A seguire è prevista una conversazione aperta che partirà dalle pagine dell’ultimo romanzo dello scrittore perugino Giovanni Dozzini, E Baboucar guidava la fila (Minimum Fax, 2018). Il romanzo, appena inserito fra i finalisti dello European Union Prize for Literature è una storia ordinaria di immigrazione: quattro richiedenti asilo africani che, un giorno d’estate, decidono di andare da Perugia a Falconara Marittima. Questo episodio apparentemente insignificante è l’occasione per parlare dei sogni e delle aspirazioni di chi ha compiuto la traversata del Mediterraneo, e della dignità che cerca in Europa. Dozzini sarà in conversazione con Giovanni Guidi, musicista di fama internazionale originario di Foligno, che ha fatto dei temi legati al sociale e all’integrazione un tratto distintivo del suo percorso artistico, e che nel suo progetto Gam Scorpions divide il palco con un gruppo di ragazzi africani arrivati in Italia via mare. A moderare la conversazione, il giovane ricercatore umbro Andrea Ciribuco della National University of Galway (Irlanda) anche lui un migrante di rientro.
Si parlerà inoltre del progetto e della buona pratica di ColtiViAmo l’Integrazione, azione attiva a Perugia (PROG-1979 – finanziata a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno 2014-2020) con Domenico LIZZI (capo progetto) e Riccardo MILANI (operatore sociale).
Ci sarà la proiezione di un estratto dal cortometraggio LAMBE’, che racconta del progetto nel parco agrosolidale urbano di Montemorcino.
Previsti gli interventi dei beneficiari del progetto ColtiViAmo l’Integrazione: Omar, Alpha, Moussa e giovani attivisti del territorio regionale Lamine Kidiera (Senegal) e Mohamed Sanogo (Costa d’Avorio) che parteciperanno al dibattito. A seguire aperitivo solidale a cura del Gas Fuori di Zucca.