Dal Movimento Civico-Progetto Terni un appello alle forze dell’ordine per garantire la sicurezza civica
TERNI – “A Terni in questi giorni stiamo vivendo situazioni molto complicate ed al limite del lecito, con il tentativo di qualcuno di farsi giustizia da solo, occupando il consiglio comunale ed interrompendo riunioni di gruppi consiliari legittimamente eletti”.
Giovanni Ceccotti – Movimento Civico – Progetto Terni, interviene sulle ultime questioni di cronaca passate sotto gli occhi di tutti.
“Noi non ci stiamo e chiediamo alle forze dell’ordine di attuare senza indugio tutte le misure necessarie per garantire la libertà di opinione ed il regolare svolgimento del Consiglio Comunale, procedendo all’immediato arresto di coloro che vogliono instaurare un clima di terrore commettendo reato contro le istituzioni”.
Al dibattito è intervenuto anche il generale Antonio Pappalardo, Presidente nazionale dello SCUDO Carabinieri, ex Generale dei Carabinieri ed ex-parlamentare della Repubblica Italiana e firmatario di una proposta di Legge denominata “Norme di principio sulla sicurezza civica”.
“Con riferimento alla delicata situazione in cui si è venuta a trovare l’Italia post referendum il Generale Antonio Pappalardo ha illustrato l’attuale situazione che vedrebbe tutti i parlamentari e senatori attualmente in carica come “abusivi” a causa della incostituzionalità della legge elettorale che li ha fatti eleggere, anche alla luce dell’esito referendario. Secondo tale posizione pertanto il singolo parlamentare starebbe compiendo un reato, venendo pagato con denaro pubblico senza averne diritto.
Ricorda altresì il fatto che l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottoscritto, quando era membro della Corte Costituzionale, la sentenza con cui si è dichiarata incostituzionale la legge che ha eletto il Parlamento, che quindi è abusivo e doveva andare a casa. Ma poi il medesimo è stato eletto Capo dello Stato proprio dai deputati e senatori da lui stesso delegittimati.
Si vive quindi in uno stato di totale confusione normativa e costituzionale, che sta mettendo a repentaglio i valori della nostra democrazia e la stessa stabilità dello Stato, oltre a legittimare eventuali azioni da parte dei privati cittadini che potrebbero arrestare, diventando essi stessi pubblici ufficiali, i parlamentari in quanto stanno commettendo un reato.
Per superare tale impasse è necessario pertanto fare subito una nuova legge elettorale e procedere tempestivamente con nuove elezioni, al fine di evitare ulteriori azioni di “arresto” di parlamentari “abusivi” da parte dei singoli cittadini, ad oggi legittimati a farlo.
Con riferimento inoltre alla sicurezza civica il Generale Pappalardo ha ricordato che il sistema “sicurezza pubblica” in Italia si fonda essenzialmente sul Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, approvato in epoca fascista con Regio Decreto 18 giugno 1931. E’ una norma superata e deve essere aggiornata”.
“Essa viene definita – continua il generale – come “il complesso dei compiti attribuiti alle Autorità preposte al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza e alla incolumità dei cittadini, alla tutela della proprietà, al controllo e all’osservanza delle leggi e dei regolamenti, autorità alle quali sono affidati anche gli interventi di soccorso in caso di pubblici e privati infortuni”. A questi compiti provvedono le varie forze preposte alla sicurezza pubblica, che operano a livello provinciale alle dipendenze del prefetto, ritenuta autorità politica di pubblica sicurezza, e del questore, sul piano tecnico, e, a livello locale, del capo dell’ufficio di pubblica sicurezza del luogo o, in sua mancanza, del sindaco.
Con l’entrata in vigore dei principi fondamentali contenuti nella Costituzione della Repubblica la stessa nozione di sicurezza pubblica avrebbe dovuto assumere la diversa denominazione di “sicurezza civica” – cioè sicurezza di pertinenza dei cittadini, in quanto membri della comunità politica, con particolare riferimento ai valori positivi della vita associata – e così acquistare una diversa dimensione in contrasto con la legislazione del periodo fascista ancora in vigore.
La tutela della sicurezza dei cittadini e dei loro beni dovrebbe consistere anche e soprattutto nell’assicurare le condizioni di un pacifico e ordinato sviluppo dei diritti civili e di libertà riconosciuti dalla Costituzione in un’ottica che dovrebbe mirare progressivamente a sostituire alla concezione autoritaria dei rapporti tra Stato e cittadini la partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del paese e ad eliminare le aree di emarginazione e di disagio sociale ed economico, che sono una delle fonti principali del disordine e della insicurezza collettivi.
A fronte di una crescente minore fiducia dei cittadini verso le istituzioni pubbliche dello Stato, si reagisce svolgendo l’attività di tutela della sicurezza pubblica in completo isolamento, senza alcun coinvolgimento dei cittadini.
Si vuole ignorare che il controllo del territorio passa innanzitutto e necessariamente attraverso l’amore per il territorio: se non si ama il proprio territorio e lo si lascia devastare, non si può in seguito pretendere che lo stesso sia controllato e sicuro”.
Occorre creare i presupposti per una partecipazione attiva dei cittadini al controllo del territorio e alla prevenzione quanto meno dei reati contravvenzionali, mediante:
- una penetrante attività informativa ed educativa, che li porti ad amare il proprio territorio, per difenderlo da qualsiasi tipo di offesa;
- la realizzazione sul territorio di punti di osservazione, attraverso i quali fornire costantemente alle forze dell’ordine notizie e informazioni su tutto ciò che di illecito vi accade;
- l’approntamento di norme che attribuiscano ai singoli cittadini responsabilità nel campo della prevenzione dei reati. Come il codice penale comune prevede che il cittadino possa arrestare il malvivente in flagranza di un delitto, così si possono stabilire norme che consentano al cittadino di impedire l’ulteriore consumazione del reato, quando si tutelano beni a carattere generale, come l’ambiente e il regolare flusso della vita collettiva e dei servizi pubblici”.