Danni delle gelate primaverili, Cia Umbria: “I soldi non sono sufficienti”
PERUGIA – I soldi stanziati per le gelate primaverili non sono sufficienti. A dirlo è il presidente della Cia Umbria Matteo Bartolini, che ribadisce la sua posizione in merito all’assegnazione da parte del Mipaaf alla Regione Umbria delle risorse stanziate a sostegno degli agricoltori per i danni subiti dagli eventi calamitosi del Giugno 2016 e dell’ Aprile 2017. Per entrambi gli eventi il Ministero delle Politiche Agricole ha riconosciuto il carattere di eccezionalità, anche grazie alla mobilitazione perpetrata nel tempo dalla Ciadell’Umbria, e ha disposto lo stanziamento di risorse che ammontano a soli 270 mila euro in totale. “E’ assurdo pensare che i nostri agricoltori, i quali hanno perso anni di duro lavoro a causa del freddo tardivo e delle repentine variazioni di temperatura, possano mai recuperare il denaro e il raccolto perso accontentandosi di queste poche briciole” – dichiara Bartolini. “L’importo concesso dal Ministero – continua Bartolini – è chiaramente insufficiente a sanare gli eventi calamitosi nei quali sono state coinvolte un centinaio di aziende e altrettanti agricoltori , nostri associati, che ogni giorno lavorano per produrre cibo e si impegnano ancora ad investire in questo settore, portando avanti la qualità, la tradizione e l’autenticità”.
“Per fare un esempio – continua il Presidente della Cia dell’Umbria – abbiamo constatato, grazie al contributo dei nostri tecnici, che già solo unendo la somma dei danni di 2 delle oltre 100 domande presentate dai nostri associati,la somma totale ammonterebbe a circa 280 mila euro!! Inoltre, non dobbiamo dimenticare che si parla molto spesso di danni diretti, ma per alcuni dei nostri agricoltori anche i danni indiretti sono stati ingenti, sopratutto quelli subiti a causa del rischio di perdita di contratti di fornitura o in alcuni casi quelli subiti con il pagamento di penali a causa del mancato conferimento. La situazione purtroppo non migliora con la questione delle assicurazioni poichè i ritardi del risarcimento dei danni sono insostenibili e non più accettabili in quanto le aziende non sempre possono permettersi di attendere 3/4 anni per il compenso a fronte di un danno economico subito nell’immediato. Noi della Cia riteniamo ormai inaccetabile questo continuo perpetrare di promesse non mantenute e vane giustificazioni che ad oggi non ripagano affatto i scrifici dei nostri agricoltori ormai affranti da questo sistema inefficente. Per questi ed altri motivi la Cia – Agicoltori Italiani dell’Umbria si sta muovendo su due fronti: il primo inziare ad individuare nuovi strumenti che possano prevenire i danni da calamità attraverso l’uso e l’impiego di nuove forme tecnologiche di agricoltura di precisione. Il secondo, chiedere con più fermezza aiuto e sostegno alle compagnie assicurative, le quali, si auspica, possano dare un aiuto sempre più reale e concreto a tutti gli agricoltori in difficoltà.