Decreto emergenze, il Governo boccia gli emendamenti per il terremoto. Nevi: “Inaudita gravità”
PERUGIA – Decreto emergenze indigesto per il Governo gialloverde. Ci va giù duro il parlamentare umbro Raffaele Nevi (Fi) che va all’attacco e stigmatizza quanto accaduto nella notte sul decreto emergenze, mettendosi anche dalla parte delle regioni, esautorate da qualsiasi possibilità legata alla gestione e all’impostazione dell’emergenza. “Quello che sta facendo la maggioranza Giallo Verde nelle votazioni sul D.L. “Emergenze”, attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari è di inaudita gravità, soprattutto relativamente alle misure per il terremoto del Centro Italia. Nella notte hanno bocciato gli emendamenti presentati dal sottoscritto e concordati con ANCI, che miravano ad equiparare il trattamento rivolto ai cittadini del terremoto del Centro Italia con quelli di Ischia e con quelli delle vittime del crollo del ponte di Genova”.
“Inoltre, sono stati bocciati per esempio emendamenti importantissimi relativi alla proroga del pagamento dei contributi previdenziali al 2021, oppure la proroga delle misure di sostegno al reddito per i lavoratori del settore turismo al 31.12.2019. Il massimo però è stato raggiunto quando la maggioranza ha approvato un emendamento che toglie alle regioni e quindi anche agli enti locali che fanno parte della cabina di regia, la possibilità di condividere le ordinanze sulla ricostruzione del proprio territorio. Questa fatto è grave e contraddice totalmente ciò che sia Forza Italia, che la Lega, avevano promesso in campagna elettorale: cioè che per avere una buona ricostruzione ci voleva più protagonismo delle comunità locali e meno centralismo. Questo, come la storia d’Italia insegna, porta spesso procedure più lente e burocratiche, che frequentemente non considerano importanti specificità territoriali. Annuncio che proporrò in Aula un emendamento cassativo a questa folle norma che rischia di complicare ancora di più la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 2016”.