Deruta, è il National Museum di Danzica ad ospitare “Il Giudizio universale” di Nicola Boccini
DERUTA – E’ il National Museum di Danzica (Polonia) che ospita la straordinaria opera “Il Giudizio Universale” di Nicola Boccini, una istallazione multimediale dell’artista derutese ispirato al Giudizio Universale di Hans Memling realizzato nel 1467. Sabato 2 dicembre ha partecipare il loco alla inaugurazione è stato il sindaco di Deruta Michele Toniaccini che ha voluto essere presente per promuovere Deruta, città della ceramica, nel mondo. “E’ la prima volta che un sindaci accompagna un artista derutese all’estero, di questo sono molto lusingato – ha detto Bocci in conferenza stampa – ringrazio Michele personalmente perché questo gesto valorizza la mia arte ma anche Deruta come importante città della ceramica.” In risposta Toniaccini ha sottolineato come sia un dovere delle istituzioni sostenere le proprie eccellenze artistiche, specialmente in un comune come Deruta che vive e respira arte. “Mi ha colpito molto la straordinaria accoglienza e partecipazione all’inaugurazione che si è svolta alla presenza delle autorità istituzionali locali: il direttore del Museo di Danzica Wojciech Bonidtawski, il Maresciallo del Voividato di Pomerania Mieczystaw Struk e la curatrice Claudia Bottini, insieme ad uno staff di grandi professionalità internazionali. Questa è stata l’occasione di intrecciare rapporti di collaborazione e promozione reciproca dei nostri territori uniti da una grande tradizione culturale e da un forte desiderio di rilancio”. L’opera d’arte è formata da pannelli di porcellana che compongono un quadro con frammenti e simboli del dipinto di Memling, gli elementi visivi sono proiettati in diverse sequenze di immagini. L’artista ha costruito una versione contemporanea del Giudizio Universale, mantenendo nel contempo il contenuto della pittura, l’iconografia e il simbolismo. Usando tecnologie e materiali contemporanei, induce i visitatori a far parte del Giudizio Universale con una particolare interazione in tempo reale. L’artista reinterpreta l’argomento del Giudizio Universale nel contesto e nei problemi sociali più importanti, come razzismo, terrorismo, xenofobia o conflitti di immigrazione.