Dipendenti pubblici, lotta dura ai furbetti del cartellino. Squarta (Fdi): “Sperimentare il Piano Bongiorno”
PERUGIA – “Sperimentare in Umbria il ‘Piano Concretezza’ del Governo contro i furbetti del cartellino che prevede cyber controlli sull’orario dei dipendenti pubblici mediante sistemi di identificazione biometrica attraverso le impronte digitali e la mappa dell’iride”. È quanto propone il consigliere regionale Marco Squarta (FdI-Portavoce centrodestra) che, nello scorso mese di marzo, ricorda di aver “depositato una mozione urgente non ancora discussa per scongiurare casi di assenteismo tra funzionari e impiegati di enti locali, ma anche di medici, infermieri e personale amministrativo negli ospedali e nei distretti sanitari”.
“L’assenteismo nel settore pubblico – commenta Squarta – è un fenomeno preoccupante che deve essere contrastato in maniera decisa. Inchieste della magistratura hanno dimostrato che l’Umbria non è esente da episodi di questo genere, perciò, considerato che in alcune circostanze il badge si è rivelato uno strumento inefficace, proprio per le cosiddette timbrature conto terzi, sarebbe bene applicare nei palazzi pubblici le tecnologie di riconoscimento talvolta già adottate nel privato”.
Per Squarta, “solo attraverso la lettura delle impronte digitali e dell’iride, lo stesso funzionamento utilizzato per sbloccare gli smartphone, verrebbero eliminati numerosi casi di frodi. La privacy non verrebbe messa minimamente in discussione in quanto il sistema si limiterebbe ad incrociare i dati anagrafici impressi sul badge con il polpastrello o l’occhio del titolare”.
Auspicando che la sua mozione venga discussa al più presto, il capogruppo di Fratelli d’Italia propone, dunque, la “sperimentazione immediata del ‘Piano Concretezza’, sottoscritto dal ministro Giulia Bongiorno, in Umbria, una regione piccola che in questo ambito non si è saputa particolarmente distinguere. Nessuna schedatura per i dipendenti pubblici – rassicura e conclude Squarta -, ma, anzi, una tutela verso i tanti dipendenti onesti e irreprensibili che non si sono mai prestati a timbrare il cartellino a qualche collega”.