Ex Fcu, la Lega interroga la giunta regionale: “Manca la rincalzatrice ferroviaria”. L’assessore: “Risorse come mai prima”
PERUGIA – Nella sessione dedicata al question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri regionali della Lega Nord, Valerio Mancini e Emanuele Fiorini hanno presentato una interrogazione con cui chiedono conto alla Giunta del “mancato utilizzo da parte di Umbria Mobilità di una ‘rincalzatrice ferroviaria’ (macchina per la manutenzione ordinaria dei binari, ndr) lungo il tracciato della ex Ferrovia centrale umbra”. Mancini, nell’illustrare l’atto ha spiegato che si intende sapere “a quanto ammonta il canone mensile del macchinario noleggiato da Umbria Mobilità, nonché il tempo complessivo del suo utilizzo”. È stato inoltre ricordato che le linee ferroviarie della ex Fcu risultano
“gravemente deteriorate tanto da aver costretto, tra l’altro, alla chiusura della tratta ferroviaria compresa tra Città di Castello ed Umbertide principalmente a causa della insufficiente manutenzione ordinaria”.
Nella sua risposta, l’assessore Giuseppe Chianella ha ricordato che “sono adesso disponibili risorse economiche che non si vedevano più dai primi anni Novanta, quei 51milioni di euro che avevamo definito risorse virtuali e che ora sono reali. L’azienda riferisce che la ‘rincalzatrice’ è nella disponibilità da molti anni per la sistemazione della sede ferroviaria e il canone annuo di noleggio e manutenzione è stato sensibilmente ridotto rispetto al passato, da 200mila euro l’anno a 140mila, sempre con la
finalità di riportare a valore di progetto l’armamento ferroviario e per il mantenimento dei parametri della linea, subordinato alla movimentazione di carrelli che trasportano pietrisco. Nelle annate ordinarie la macchina in questione è stata utilizzata mediamente per 80 giorni l’anno mentre negli ultimi anni meno, non avendo grandi risorse a disposizione. Essendoci un contratto vigente, non è possibile rescinderlo poiché ci sono clausole che inevitabilmente aprirebbero contenziosi, ma siamo fiduciosi che, con le risorse adesso a disposizione, potremo adeguatamente intervenire”.
Nella replica conclusiva, il consigliere Mancini ha palesato la propria insoddisfazione: “rimango esterrefatto, spendete 140mila euro adesso ma negli anni scorsi anche 200mila, con i risultati che tutti gli umbri hanno sotto gli occhi, ovvero consistenti tratti ferroviari chiusi, quindi non avete ‘rincalzato’ niente se non gli stipendi dei dirigenti di Umbria mobilità. Il governo non dovrebbe neanche darceli i soldi, visti i risultati. Mi sconvolge che abbiamo un contratto che non possiamo rescindere e vorrei ricordare che l’unica interruzione della tratta da Città di Castello a Umbertide fu determinata dalle bombe tedesche e alleate, poi dalle
balle del Pd”.