Foligno, ex zuccherificio, Filipponi (Impegno Civile) replica a Mismetti
FOLIGNO – Botta e risposta, a Foligno, tra Stefania Filipponi (Impegno Civile) e il sindaco Nando Mismetti sulla vicenda dell’ex zuccherificio. La Filipponi replica duramente, in una nota, alle considerazioni espresse dal primo cittadino.
“Mismetti invece di pensare alle altrui “giravolte” si preoccupi dei suoi “testacoda” e non dica bugie. Delle due l’una: o il sindaco crede alle sue menzogne, quasi non sappia distinguere la fantasia autoprodotta dalla realtà, oppure vuole prendere in giro i folignati. Sull’ex zuccherificio non è vero che si è “registrato un punto di incontro con i due soggetti proprietari”, come sostiene il primo cittadino. Infatti, alla disponibilità di Coop Centro Italia, si è contrapposta la “non proposta” della società Gabrielli che, con nota del 30 maggio 2016, prospetta, come unica ipotesi, la permanenza nell’attuale sito, però “senza pregiudizio del contenzioso pendente”: insomma le cause non venivano abbandonate. La mancanza del numero legale? La responsabilità non è dell’opposizione ma della maggioranza che non c’è: il sindaco se ne faccia una ragione. Ed è proprio sicuro che il rimpasto abbia sedato tutti gli appetiti? D’altra parte non si poteva votare una mozione che più che un atto di indirizzo politico- amministrativo sembra un breve saggio umoristico in cui il sindaco scrive a se stesso e in cui (cosa ben più grave) getta alle ortiche le sue scelte urbaniste: dal 1994 è stato assessore all’urbanistica, vice sindaco e infine sindaco; scelte che lo stesso Mismetti, nei vari ruoli, ha difeso in 15 anni di cause, due delle quali si sono concluse con una sentenza di “improcedibilità”, essendo decorso il termine decennale di validità ed efficacia del Piano attuativo senza che allo stesso sia stata data attuazione. E se gli espropri, che ora non è più possibile eseguire, non sono stati attivati, la responsabilità è solo dell’amministrazione comunale, ovvero di Mismetti, che nel bene e nel male è il sindaco. Insomma Nando Mismetti dopo aver difeso, avanti al TAR, con costi a carico dei cittadini, le sue scelte politiche, ora rinnega se stesso e ha la faccia di bronzo di lanciare accuse di “giravoltismo”… altri al suo posto si sarebbero già dimessi.
L’ex zuccherificio è il simbolo dell’incapacità del governo locale: un area degradata continua ad essere il biglietto da visita della terza città dell’Umbria, sperando vivamente che i folignati non siano obbligati a risarcire pure i danni. 10 milioni di euro non sono spiccioli”.