Gasdotto, summit a Gualdo Tadino, Smacchi: “Ripensare il tracciato”

GUALDO TADINO – Il consigliere regionale del PD Andrea Smacchi ha partecipato all’incontro organizzato questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Gualdo Tadino riguardante la proposta di modifica del tracciato metanodotto “Rete adriatica”.

L’incontro tra i tanti rappresentanti istituzionali è servito a ribadire la necessità di ripensare il tracciato del gasdotto il cui progetto prevede l’interessamento di tanti territori dell’Umbria. All’unanimità e con l’appoggio di risoluzioni approvate dai consigli comunali di Foligno e Città di Castello si chiede di rimandare la conferenza dei Servizi fissata in data 30 settembre al fine di ripensare interamente il tracciato facendolo passare nella dorsale Adriatica.

I principali rischi che il progetto allo stato attuale presenta sono sia di natura paesaggistica e naturalistica sia di sicurezza a causa dell’elevata pericolosità sismica del territorio, come hanno ribadito molti amministratori intervenuti.

Smacchi sottolinea come tutto questo “sia ancora più paradossale se si pensa al progetto APE (Appennino Parco d’Europa). La nascita del parco citato è finalizzata alla conservazione della natura e allo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di valorizzazione le risorse naturali e culturali del luogo. I lavori del tracciato di gasdotto, con i conseguenti cantieri, ricadrebbero proprio in questo territorio. Il Consiglio Regionale – ricorda Smacchi – ha approvato una mozione votata in data 11 dicembre 2012 che impegnava la Giunta a istituire un tavolo tecnico istituzionale per l’individuazione di un tracciato alternativo al di fuori della dorsale appenninica. Ora mi farò promotore, con altri colleghi, di una ulteriore proposta in tal senso da far approvare al più presto dal Consiglio regionale per ribadire e rafforzare sia la volontà della Regione che dei tanti comuni umbri. L’alternativa proposta è quella di far passare il metanodotto denominato “Rete Adriatica” sotto il mare, soluzione adottata per molti gasdotti a livello internazionale”.

“Questa soluzione – continua Smacchi – è assolutamente valida anche in questo caso. E’ doverosa la piena collaborazione tra le istituzioni affinché siano tutelate le caratteristiche territoriali dei nostri luoghi e non si sottovaluti l’impatto ambientale che quest’opera creerebbe. E’ fondamentale risolvere – conclude Smacchi –  la problematica a vantaggio dell’interesse collettivo e del territorio rispettando la volontà della nostra comunità regionale”.

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