Giustizia, convenzione per l’efficientamento degli uffici e l’impiego dei tirocinanti
PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione con cui Andrea Smacchi (Partito democratico) chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini di attivarsi presso la Corte d’Appello di Perugia per la stipula di una convenzione finalizzata a un progetto di efficientamento degli uffici giudiziari, mirato a superare “la forte carenza di personale amministrativo che sta determinando rallentamenti nell’attività giurisdizionale”, che preveda almeno il reimpiego dei 34 tirocinanti rimasti senza contratto.
L’obiettivo della mozione, come ha illustrato il consigliere Smacchi, è quello di “garantire una borsa lavoro uguale a quella prevista dal ministero, cioè di 350 euro. Sarebbero necessari dunque 120mila euro. Magari riuscendo ad andare oltre, prevedendo anche risorse per garantire un reddito integrativo rispetto a quei 350 euro che veramente sarebbero poca cosa per la stessa sopravvivenza di quelle persone”. I soggetti in questione da maggio 2010 hanno svolto tirocini formativi negli uffici giudiziari, in seguito alla convenzione tra le amministrazioni giudiziari, le Province e le Regioni, per tamponare la situazione di carenza di organico. “I protocolli di intesa tra le amministrazioni locali ed il singolo ufficio – ha spiegato – sono serviti a garantire la prosecuzione delle attività giudiziarie, tanto che dal 2013 i tirocinanti sono passati direttamente con il ministero della Giustizia. Il percorso formativo ad oggi è completato e dal 30 aprile queste figure sono senza lavoro e senza sostegni. Nell’ottobre 2015 il ministro della Giustizia ha emanato un decreto per la selezione nazionale di 1.502 tirocinanti, per lo svolgimento di un ulteriore periodo di perfezionamento di dodici mesi presso gli uffici giudiziari: per quanto riguarda l’Umbria di 65 tirocinanti ne sono stati selezionati 31, di cui 26 presso gli uffici giudiziari del distretto di Corte d’Appello di Perugia e 5 che hanno deciso di andare in distretti di altre regioni. Tutto ciò mentre lo stesso presidente della Corte d’Appello di Perugia, De Nunzio, inaugurando l’anno giudiziario 2015 ha denunciato una forte carenza di personale amministrativo che sta determinando anche i rallentamenti nell’attività giurisdizionale”.
La mozione ha incontrato i giudizi favorevoli delle opposizioni intervenute. “Piena condivisione del documento proposto. Quella della giustizia – ha detto Valerio Mancini (Lega) – è un’altra dimostrazione che le riforme decise a Roma vengono scaricate nei territori”. Andrea Liberati (M5S), pur salutando con positività l’iniziativa, ha spostato l’attenzione sulla distanza temporale dall’ultima mozione a riguardo: “Dopo undici mesi la giunta non ha trovato il modo di chiusure un accordo per 350 euro a settanta persone, quando diverse persone lo hanno già fatto”. Claudio Ricci (Ricci presidente) ha detto di voler votare “convintamente la mozione, perché non sempre centralizzare produce effetti positivi”. “Passaggio importante per le persone coinvolte”, è stato il giudizio del capogruppo dem Giacomo Leonelli, a cui ha fatto eco anche il Socialista Silvano Rometti.
L’assessore Antonio Bartolini e la presidente Catiuscia Marini sono entrati nello specifico dell’attività della Giunta a riguardo. “Da novembre c’è stata una fitta interlocuzione tra la presidente Marini e i presidenti dei tribunali. Ieri è partito un avviso di mobilità per il personale delle Comunità montane per consentire alla Corte d’Appello di sopperire ad alcune esigenze. Le carenze di organico sono enormi, con quasi 100 posti vuoti tra Tribunali, Procure e Corti. L’idea è quindi di predisporre una convenzione accordo quadro, che è stata predisposta in bozza e sottoposta anche al ministro. Sulla base delle indicazioni ricevute stiamo stilando la bozza definitiva e, concluse le fasi tecniche, saremo in grado di fare fronte alle carenze di organico. Stiamo anche affrontando il problema dei tirocinanti”.