Gualdo Tadino, Recchioni (Cgil): “Aree interne e sviluppo nel 2018”

GUALDO TADINO – Bilancio del delegato Fiom della Cgil Luciano Recchioni, che si occupa di vertenze della fascia appenninica.

“Il 2017, con le decisione prese presso il Tribunale di Ancona, ha visto la chiusura definitiva della Antonio Merloni, che per oltre 30 anni ha dato sviluppo e crescita e forse anche al di sopra delle possibilità che il territorio poteva permettersi. Chi conosce il territorio di riferimento dell’azienda, il nocerino – eugubino- gualdese , sa cosa ha significato quella azienda per essa. La sua definitiva chiusura, averla persa definitivamente e il cessare degli ammortizzatori sociali, ha contribuito notevolmente all’impoverimento economico-sociale di molte famiglie. Purtroppo non solo la metalmeccanica continua a segnare il passo, continuando a perdere posti di lavoro. In questi giorni si è aperto un capitolo nuovo con la vicenda Tagina, azienda che sta a Gualdo Tadino come la Fiat a Torino o la Perugina a Perugia. In questo decennio di crisi Tagina ha cercato di stare al passo con i tempi, cercando di modificare la propria produzione, cercando nuovi mercati, investendo in tecnologia, ora si è arrivati al passo finale alla sua cessione. La presenza di un gruppo italiano interessato all’acquisizione ci fa sperare per il futuro, anche se questo ha voluto dire comunque perdere posti di lavoro”.

“Accanto a questo, il 2017 ha confermato la tendenza del calo demografico della città. Un segnale della mancanza di lavoro, un segnale della ripresa dell’emigrazione e al tempo stesso che gli stranieri lasciano Gualdo in cerca di lavoro in altre zone. Mi viene da dire, che quei segnali di ripresa del 2017 di cui si parla a diversi livelli in questa zona non si sono visti, non vi è traccia di una ripresa, se non in pochissime realtà. Forse il 2017 è stato l’anno peggiore dell’ultimo decennio. Comunque si deve comunque guadare avanti e se si ha volontà e voglia, se tutti si rema nella stessa direzione, il 2018 potrebbe veramente dare una svolta positiva al territorio. Se da un lato la Antonio Merloni ha chiuso definitivamente, per la J.P. Industries sembrano aprirsi scenari nuovi e importanti. C’è però bisogno di quei sostegni che tutte le aziende hanno, mentre fino ad oggi per la J.P. sonostati preclusi. Il 2018 dovrebbe essere – fatti salvi ulteriori ricorsi alla magistratura – l’anno in cui il Tar dell’Umbria dovrà decidere sull’investimento Rocchetta. Oggi la fascia appenninica non può permettersi il lusso – per una questione politica, perché di questo si tratta – di perdere un investimento da 30 milioni di euro e il risanamento dell’area delel Fonti della Rocchetta”.

“Mi auguro che vengano tenute nella giusta considerazione tutte le prese di posizione che, nel corso di questi anni, le varie associazioni di categoria del territorio (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio), le organizzazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) e associazioni di volontariato del territorio hanno manifestato a sostegno dell’investimento Rocchetta. Dichiarazioni contrapposte a quelle di chi ha solo l’interesse a bloccare un più che probabile sviluppo economico di questo territorio e la messa in sicurezza di un luogo simbolo della città. Altro aspetto che attende una definizione giudiziaria nel 2018 è quello che riguarda l’Ospedale Calai. Si spera che anche questo arrivi nel più breve tempo possibile. Il progetto per il recupero del Calai è pronto, i finanziamenti anche, bisogna chiudere la vicenda nel più breve tempo possibile impedendo a tutta la struttura di andare in un lento continuo degrado. Mi auguro che anche in questo caso ci sia un senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti in causa. In questo 2018 inoltre bisognerà cercare di capire come verranno utilizzate le risorse legate ai progetti delle aree interne, che vedono coinvolti i Comuni della fascia appenninica. Ho un forte presentimento che l’anno appena iniziato ci riserverà delle sorprese ma per renderle belle e positive aspetta alla responsabilità di tutti noi e facendoci forza di quanto detto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e da Papa Francesco in merito al lavoro, è giunto il momento delle proposte ma anche del sostegno della politica con la P maiuscola. Per concludere faccio a tutti i miei auguri per un sereno e felice anno nuovo e in particolare a chi ha perso il lavoro e non riesce più a ricollocarsi. Il mio pensiero va ai miei colleghi della A. Merloni, che purtroppo hanno terminato gli ammortizzatori sociali e che, anche per questioni anagrafiche, non riescono a trovano una ricollocazione e non possono andare in pensione. Il 2018 dovrebbe portare qualche novità soprattutto per loro”.

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