Gubbio e Città di Castello, una squadra di nuovi sommelier
GUBBIO – Che il vino sia una vera passione più che un momento di moda passeggera, lo dimostra la sempre costante crescita dei sommelier nel panorama enologico; in modo particolare in una città come Gubbio che non produce vino, ma che ha veramente tanti appassionati. Anche quest’anno la delegazione di Gubbio diploma nuovi sommelier AIS: ben 35; un numero notevole. Martedì, al ristorante Catignano, si sono svolti gli esami della delegazione di Gubbio, guidata dal Sommelier Christian Belardi, vice Giuseppe Agostinelli, e da Giulio Donati responsabile servizi; e della delegazione di Città di Castello, guidata dalla Sommeleir Tiziana Croci, e la vice delagata Lorella Forti.
I nuovi sommelier che sono risultati idonei, sono in totale 35 provenienti da Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Scheggia, ed una ragazza proveniente dalla delegazione di Siena. Città di Castello vede 15 nuovi sommelier. Numeri importanti per l’alta Umbria.
Anche se Gubbio non è, ad oggi terra di vini, gli appassionati crescono in modo costante. Tutta colpa del vino: della curiosità e della voglia di conoscere che gravita attorno a questo nettare di Bacco. Una curiosità che porta a voler conoscere le aree di provenienza, DOC e DOCG, vitigni e produttori. Tutto quello che c’è dentro ad una bottiglia e dietro ad un’etichetta, magistralmente raccontato dai relatori AIS, che sanno far conoscere il vino soprattutto sotto il punto di vista organolettico. Soprattutto il saper degustare un vino, attraverso le sue caratteristiche oggettive e attraverso i sensi, è la peculiarità dei Sommelier, che attraverso le lezioni dei corsi, imparano a riconoscerne caratteristiche, difetti, pregi; a legarlo alla terra di provenienza e al lavoro dei produttori. Un piacere assolutamente unico di un mondo affascinante ed in continua evoluzione. Grande soddisfazione, quindi, per le due delegazioni, e per l’AIS Umbria, guidata da Sandro Camilli. Ed ora tutti i nuovi Sommelier aspettano di ricevere l’attestato ed il Taste Vin, strumento che da sempre rappresenta l’associazione nazionale sommelier, e primo strumento in mano al coppiere per valutare la qualità del vino.
Insomma, anche se nascono nuove associazioni, i corsi AIS, si dimostrano sempre in grado di competere con le tante scelte che ci sono oggi. Un’associazione che sa dare il meglio, sia a livello formativo che professionale, riuscendo a mediare la cultura del vino, con il lavoro di sommelier.
La passione per il vino si trasforma in conoscenza, cultura e professione a tutti gli effetti.