Gubbio, il Comune proroga il progetto Sprar per l’accoglienza degli stranieri

GUBBIO – Con  atto  del 22 dicembre dello scorso anno, la  Giunta Comunale ha deliberato la proroga per il triennio 2018-2020 del progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), per proseguire la positiva  esperienza dell’ accoglienza controllata e della  gestione nel territorio eugubino di migranti  in protezione internazionale, in accordo con la Prefettura e sulla base del decreto del Ministero dell’Interno.

« Abbiamo avviato da tempo una nuova fase nelle politiche di accoglienza e gestione che ha dato risultati estremamente positivi  – si legge nella nota della Giunta –  finalizzata alla integrazione e a interventi di utilizzo sociale:  una via maestra  che mette al riparo, per contenuti e procedure seguite, da qualunque polemica.   Questo ha permesso non solo di limitare gli arrivi, che sono fermi complessivamente da tempo a circa 40 presenze,  compresi queli gestiti dal Cidis,  su una popolazione di 31.800 abitanti, con una percentuale prossochè irrisoria, ma  ha bloccato gli arrivi incontrollati assegnati  in prima accoglienza dalla Prefettura, come accade in altri Comuni non aderenti allo Sprar.   Occorre avere una visione chiara e non  strumentalizzare un  operato doveroso  e responsabile difronte ad un problema che è  impossibile ignorare,  come quello dei flussi migratori che sta attraversando la nostra epoca e le nostre coscienze. Riteniamo pericoloso,  oltre che contrario  ad ogni etica di civiltà e di solidarietà, alzare muri e steccati mentali e alzare polveroni che fanno leva strumentalmente su paure diffuse. E’ nostro dovere di cittadini e amministratori dare risposte ai problemi della collettività, consapevoli che esiste  una modalità di scambio reciproco.  Positivo è stato infatti l’utilizzo delle unità presenti  sul territorio eugubino in attività lavorative di volontariato,  utili al  benessere generale, in  base alle competenze e attitudini, a supporto del patrimonio dell’ente comunale o presso associazioni che si sono rese o si renderanno disponibili. Agiamo sulla base di accordi internazionali e leggi di tutela,  a garanzia sia  degli ospiti che della popolazione e dell’ente ospitante, con la massima trasparenza e una gestione appropriata, anche da parte di organi superiori. Proseguire su questa strada è doveroso, oltre che responsabile ».

 

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