Gubbio, incontro per redigere il Piano Antenne

GUBBIO – Palazzo Pretorio lavora al Piano di localizzazione degli impianti radioelettrici e di telefonia mobile per il Comune di Gubbio. In Comune si sono incontrati il sindaco Filippo Stirati insieme all’assessore Francesco Pierotti e ai dirigenti Francesco Pes e Raffaele Santini, oltre ai gestori di telefonia privati, operatori di emittenti e responsabili competenti in materia quali Arpa e Usl, per fare il punto della situazione e arrivare alla redazione del documento.

“Abbiamo da tempo intrapreso – ha puntualizzato Stirati – un percorso per la tempestiva redazione del Piano per l’istallazione degli impianti di telefonia mobile nel nostro Comune, con una ricognizione aggiornata ferma al 2003. Ora è tanto più necessario alla luce delle indicazioni di legge regionali, nel nuovo Regolamento Edilizio comunale che sarà approvato a breve e delle recenti vicende legate alla realizzazione dell’antenna Wind di Padule, che ci vede costituiti in giudizio nella discussione in merito che si terrà mercoledì 13 gennaio presso il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria a Perugia, nel corso della quale ribadiremo la nostra contrarietà alla realizzazione in quel luogo dell’antenna e ne motiveremo approfonditamente le ragioni”.

Stirati ricorda che, a differenza di altre situazioni, “in questa vicenda non c’è stata una preventiva concertazione ma la ditta Wind, nonostante la nostra dichiarata disponibilità, si è mossa autonomamente acquisendo i pareri, in primis quello dell’Arpa. Ritengo che occorre fare chiarezza e partire da una mappatura dell’esistente, favorendo la più ampia informazione e condivisione che invece è mancata. Questo anche per non innescare un’emotività sociale che diventa poi difficile da gestire e che può portare anche ad atteggiamenti fuorvianti. E’ fondamentale dunque che si apra una fase di concertazione per poter trovare una soluzione alternativa alla installazione dell’antenna Wind a Padule, in un’area comunale idonea”. Il sindaco sottolinea che l’informazione e la trasparenza sono indispensabili in un contesto come quello di padule, in cui “ci sono problematiche ambientali reiterate ormai da anni ed è chiaro che generano suscettibilità acuta da parte della popolazione. Non vogliamo fare atti impostivi ma è sicuramente legittimo verificare soluzioni alternative; è opportuno rassicurare la comunità sul piano della salute e abbiamo la necessità che ci sia un Piano per avere un metodo che ci consenta di avere un panorama più chiaro per informare adeguatamente i cittadini e al tempo stesso per far sì che il territorio sia coperto e garantito dal servizio di copertura di rete”.

Sull’argomento, alla vigilia della discussione dell’interrogazione del consigliere regionale Andrea Smacchi alla giunta regionale, si registra anche la presa di posizione di “Liberi e Democratici”, l’associazione e gruppo consiliare che sostiene il sindaco. “Ricordiamo – dicono – come Stirati –   abbia prontamente emesso un’ordinanza che ha bloccato i lavori per l’installazione del ripetitore telefonico nella popolosa frazione eugubina (ordinanza purtroppo sospesa nei suoi effetti, per il momento, dal Tar). L’ordinanza, che non ha assolutamente il carattere di un mero atto per ristabilire l’ordine pubblico, contiene, invece, elementi che permettono una visione più ampia del problema, come la tutela ambientale e la volontà di affrontare un percorso articolato, imposto per legge, anche per consentire il recupero della partecipazione del cittadino alle scelte su tali questioni. Non dimentichiamoci che è già stato avviato l’iter per la predisposizione di un piano di rete comunale per l’individuazione delle zone all’interno delle quali verranno collocate le prossime antenne, evitando così sorprese dell’ultimo momento”. Dal gruppo quindi un ringraziamento al primo cittadino “per il coraggio della sua decisione, coerente con quanto deliberato dal Consiglio Comunale, che non bisogna assolutamente dare per scontata. Una decisione con la quale Stirati si assume un’importante responsabilità politica ed anche personale, al limite di quanto permesso dalla propria carica istituzionale: altre amministrazioni si sono trovate nelle medesime condizioni e non hanno preso alcuna decisione in merito, come nel caso del Comune di Assisi, governata da una giunta di centrodestra”.

 

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