In arrivo il marchio di eccellenza del tabacco tifernate
CITTÀ DI CASTELLO – Il settore del tabacco nell’Alta valle del Tevere, che per anni ha rappresentato un elemento cardine e strategico dell’economia locale, punta su un progetto per la tracciabilità isotopica del tabacco Virginia Bright, da secoli una coltura di riferimento in Italia, in particolare in Umbria e in Veneto, e un’eccellenza dei tenitori d’origine, contro il tentativo di contraffazioni di sigarette, un fenomeno che insieme al contrabbando in Europa ha un valore annuo di circa 10 miliardi. Lo studio preliminare, condotto dalla Fondazione Edmund Mach (Fern) di San Michele all’Adige, all’avanguardia a livello internazionale nello sviluppo di analisi chimico-agrarie e monitoraggio ambientale, ispezione e controllo in campo agro-ambientale, ha permesso di mappare 60 campioni di tabacco provenienti da diverse aree geografiche del mondo dimostrando validità e applicabilità dell’analisi. “Siamo orgogliosi di aver reso possibile un progetto pioneristico e all’avanguardia, che permetterà di contrastare la contraffazione – ha dichiarato Fabio Rossi presidente del Fat, la Fattoria Autonoma tabacchi –. Per la prima volta viene applicato al settore del tabacco un modello di successo usato da decenni per verificare l’autenticità di prodotti come vino, formaggi e olio d’oliva”. L’iniziativa è parte dell’impegno di Fat per garantire la sostenibilità ambientale della coltivazione del tabacco, finalizzata a sviluppare una filiera che possa creare i presupposti per il mantenimento degli alti livelli occupazionali presenti nelle aree vocate.