Italia – Montenegro, nasce l’associazione
PERUGIA – Recentemente si è costituita a Perugia l’Associazione Italia–Montenegro “Regina Elena” che per la prima volta si propone di unire, con iniziative culturali, sociali ed economiche, due paesi e due popoli che da sempre si affacciano sul Mar Adriatico ed i cui rapporti di intercambio sono in continua crescita.
L’associazione, presieduta da Danijela Djurdjevic, montenegrina, ex studentessa della Università per Stranieri di Perugia ed oggi cittadina italiana a tutti gli effetti, nasce nel capoluogo umbro nel nome di due importanti personaggi storici che hanno unito i due paesi: Giovanni da Pian del Carpine, il francescano di Magione che raggiunse la Mongolia nel 1245 ed al suo ritorno fu nominato Vescovo di Antivari città di Bar proprio in Montenegro e la Regina d’Italia Elena Petrovic Njegos che di recente è stata oggetto di un interessante convegno storico tenutosi nel Castello dei Cavalieri di Malta di Magione, su iniziativa della costituenda associazione, degli stessi Cavalieri di Malta e del Comune di Magione.
Membri della associazione appena costituitasi, con tanto di statuto, oltre alla Djurdjevic, sono due docenti della Università per Stranieri di Perugia, rappresentanti del Comitato per la promozione di Giovanni da Pian di Carpine e della Pro Magione, estimatori ed amici del Montenegro.
Sui rapporti da tempo maturati fra Italia e Montenegro e soprattutto con l’Umbria, la presidente Danijela Djurdjevic afferma che già in passato tanti studenti montenegrini hanno frequentato l’Università per stranieri di Perugia per migliorare l’italiano, insegnato in Montenegro come seconda lingua.
“Essendo il mio un piccolo paese di soli 650.000 abitanti e una giovane repubblica nata nel 2006, aggiunge la presidente, non abbiano un’industria sviluppata; quindi abbiamo bisogno di tutto; dai prodotti alimentari, alla moda. E i prodotti italiani in generale sono molto apprezzati in Montenegro, come in tutto il mondo. Già ora importiamo dall’Italia pasta, farine, pomodori, tartufo, caffè; per non parlare di calzature, di prodotti edili, cosmetici, cioccolata. Praticamente importiamo tutto, anche piccole cose per uso quotidiano. E molte aziende umbre sono già presenti con i loro prodotti in Montenegro: Emu, Isa, Costa d’oro, Primigi, Perugina, Monini. Addirittura l’olio d’oliva umbro è al primo posto fra tutti gli altri marchi. Noi, in compenso, possiamo offrire agli italiani ed agli umbri in particolare un mare splendido, un turismo in decisa crescita, un ambiente incontaminato, un po’ di vino, tanto legname e una materia prima molto importante, il minerale di bauxite. I rapporti con l’Italia e con l’Umbria sono così promettenti che mi permetterei di suggerire alle autorità dei due paesi di pensare ad un volo diretto con il Montenegro, magari con frequenza bisettimanale. Così gli studenti montenegrini potrebbero venire per i corsi di lingua e per l’evidente interesse per l’Italia; mentre gli italiani avrebbero possibilità di visitare il Montenegro ed altre località (ad esempio Medjugorje in Bosnia, molto vicina a noi). Anche croati e albanesi avrebbero un aeroporto vicino e comodo per arrivare ai loro paesi. Le attività culturali e promozionali che l’associazione si propone di organizzare, come interlocutrice unica e diretta con le autorità montenegrine ed italiane, sono davvero tante. Il Montenegro, conclude la presidente Danijela Djurdjevic, ha bisogno di migliorare alcune professionalità, in particolare quelle culinarie ed enogastronomiche legate al turismo. Si potrebbero fare scambi di studenti tra le scuole professionali e perfino in ambito sportivo. I club di calcio junior o di altri sport come pallavolo, tennis, potrebbero fare accordi con club umbri, a partire da quelli di Magione, Campello sul Clitunno, Nocera Umbra, con i quali esistono già rapporti di amicizia”.