La sanità umbra secondo il rapporto Oasi: funziona, ma c’è da innovare
PERUGIA – La sanità umbra? Funziona ma c’è da innovare. In sintesi ecco come viene descritto il sistema sanitario umbro dal rapporto Oasi 2016, lo studio dell’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario italiano pubblicato dal Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale del’Università Bocconi di Milano.
“Il Rapporto Oasi – ha detto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, durante la presentazione a Villa umbra – fotografa l’Umbria come una regione che ha saputo investire e rinnovare il sistema sanitario, riorganizzando la propria rete ospedaliera, potenziando i servizi. Il Rapporto invita a considerare il profondo cambiamento socio demografico in corso, considerando che in Umbria circa il 25% della popolazione è over 65 ed è in costante aumento la tendenza all’invecchiamento. In questo scenario occorre dare risposte sempre più appropriate alla cronicità, alla disabilità, all’assistenza post acuzie, alla riabilitazione. Interventi che dovremo realizzare attraverso il nuovo Piano sanitario regionale, che dovrà definire un modello di sanità più innovativo basato su una rete ospedaliera di qualità, su una maggiore attenzione alla prevenzione e sul potenziamento dei servizi di assistenza territoriale”.
I lavori dell’incontro sono stati aperti dal Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica che ha messo in evidenza la validità del rapporto.
“L’analisi – ha detto – permette di ottenere una preziosa rappresentazione dei principali indicatori di spesa, struttura dell’offerta e posizionamento del nostro sistema nel panorama internazionale, necessaria per assumere decisioni strategiche. La presentazione del Rapporto si inserisce all’interno dei percorsi formativi in ambito socio sanitario promossi dalla Scuola. Nell’ambito del Piano delle attività formative per la sanità 2016 approvato con DGR 170 del 22 febbraio, la Scuola ha realizzato quasi 400 giornate formative. Ricordo, in particolare, il sesto Laboratorio di benchmarking tra sistemi sanitari regionali ‘Franco Tomassoni’ al quale hanno partecipato 15 regioni italiane con oltre 100 iscritti”.
I principali risultati del Rapporto Oasi 2016 sono stati illustrati da Alberto Ricci dell’Università Bocconi. I tassi di crescita della spesa SSN e della spesa privata appaiono sempre più legati a quello del Pil. In Italia, nel 2015, il settore dell’assistenza sanitaria ha mobilitato complessivamente 149miliardi di risorse in termini di spesa corrente. Il comparto socio – assistenziale vale altri 40-50 miliardi di spesa. I dati Istat relativi al 2014 indicano che l’assistenza sanitaria e sociale rappresenta il settimo settore dell’economia nazionale per prodotto interno lordo. E’ stata invece dedicata alla trasformazione delle unità operative ospedaliere e ai nuovi modelli organizzativi delle cura intermedie la relazione a cura di Federico Lega dell’Università Bocconi.
“I dati illustrati – ha sottolineato Walter Orlandi, Direttore regionale Salute della Regione Umbria – spingono a riflettere sulla futura tenuta del sistema sanitario, in particolare quello socio assistenziale e sulla necessità di implementare azioni ed interventi che consentano di conservare una sanità universalistica e servizi socio assistenziali basati sul reddito”.
L’incontro è stato occasione per consegnare gli attestati dei corsi di formazione manageriale realizzati dalla Scuola ai sensi del DM 502/1992. Hanno ricevuto l’attestato i 19 partecipanti al corso per direttori generali, sanitari e amministrativi di aziende sanitarie e istituti zoo profilattici. Tra questi era presente anche Roberto Fagnano, Direttore generale ASL Teramo. A lui e a tutta la regione Abruzzo è stato manifestato dall’Assessore regionale Luca Barberini “cordoglio e solidarietà da parte dell’Umbria per la nuova tragedia dell’elicottero del 118 precipitato”.
Sono stati, inoltre, consegnati gli attestati ai partecipanti al corso per Dirigenti di struttura complessa di cui, tra il 2015 e il 2016, la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ha realizzato – per conto della Regione Umbria – cinque edizioni formando un totale di 101 corsisti.