Lavoro, Smacchi (Pd): “Attuare il protocollo per la formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”
PERUGIA – “Fondamentale andare avanti nell’attuazione del Protocollo d’intesa per il miglioramento di efficacia della formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che “dopo l’allarme sollevato dalla Cgil sullo stallo di tale provvedimento” annuncia la presentazione di un’interrogazione.
“Per la sicurezza sul lavoro – spiega Smacchi – è fondamentale la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls). In Umbria è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la loro formazione, che vedeva tra i firmatari la Regione, i sindacati e le associazioni di categoria. Con l’atto si conveniva nella costruzione di un percorso di formazione rivolto agli Rls attraverso una progettazione condivisa dalle parti, con caratteristiche innovative rispetto ai format tradizionali, privilegiando tecniche di apprendimento attivo. I firmatari si impegnavano a selezionare all’interno delle proprie strutture un pool di formatori, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, in materia di salute e sicurezza sul lavoro. C’era anche l’impegno alla promozione della formazione degli Rsl attraverso il coinvolgimento delle parti firmatarie in specifiche azioni di sensibilizzazione su scala regionale. Nel documento c’era anche l’impegno di promuovere un sistema di premialità rivolto alle aziende che adottano il modello di formazione validato. Il tutto attraverso l’attivazione di sinergie con le istituzioni preposte per favorire l’adozione di tale modello formativo da parte delle imprese umbre”.
“L’iter tracciato e indicato dal provvedimento – continua Smacchi – appare però bloccato. Un fatto preoccupante, anche in relazione ai dati degli infortuni sul lavoro che, in Umbria, non accennano a diminuire. Nonostante la crisi economica, infatti, nei primi due mesi del 2016 gli incidenti sono stati 99 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non c’è quindi più tempo da perdere ed è opportuno che tutte le istituzioni, Regione in primis, facciano il loro dovere per sbloccare questa pericolosa stasi”.