Montefalco, c’è tempo fino al 7 maggio per ammirare le pale di Antoniazzo Romano
MONTEFALCO – C’è tempo solo fino al 7 maggio per ammirare le due magnifiche pale di Antoniazzo Romano con le figure luminose e solenni dei Santi su abbaglianti fondi oro. Sono protagoniste della mostra “Antoniazzo Romano e Montefalco” nel Complesso museale di San Francesco a Montefalco. Il trittico della “Madonna col Bambino tra i Santi Paolo, Benedetto, Giustina e Pietro” è l’opera dei Musei Vaticani venuta ad omaggiare eccezionalmente il borgo umbro con il sua magnificenza, rinnovando l’alleanza con il Comune di Montefalco, sotto la curatela di Antonio Paolucci. La pala, realizzata da Antoniazzo Romano tra gli anni 1488-1490, è conservata presso la Pinacoteca della Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma. La mostra è promossa dal Comune di Montefalco, grazie al sostegno della Regione Umbria e dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, con il contributo del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Sistema Museo, Fabiana Filippi, Lions Club e Rotary Club Spoleto. La produzione è affidata a Sistema Museo.
Gli ori del dipinto romano, recentemente restaurato nei laboratori dei Musei Vaticani, brillano accanto alla pala “San Vincenzo da Saragozza, Santa Illuminata, San Nicola da Tolentino”, proveniente dalla chiesa di Santa Illuminata di Montefalco ed oggi custodita nella Pinacoteca cittadina. Rimangono pochi giorni per approfittare di questo evento unico: l’esposizione, infatti, mette a confronto per la prima volta i due capolavori di Antoniazzo Romano, grande artista del Rinascimento famoso per le sue palpitanti figure di santi stagliati su abbaglianti fondi oro. Le due opere, per certi aspetti vicine, presentano anche interessanti diversità che permettono di comprendere meglio la ricca e sfaccettata personalità del maestro romano. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 18, compresi i giorni festivi del 25 aprile e 1 maggio.
Antonio Paolucci: “Quello che di buono trovava /…/ egli lo recepiva di buon grado e lo traduceva nella sua metrica solenne, nella affabilità di un discorso figurativo fondato su pochi schietti principi: chiarezza narrativa, evidenza iconica, continuità con la tradizione, eloquio misurato, nobile senza sussiego, popolare senza volgarità”. Le due tavole in mostra sono testimonianze di incomparabile bellezza, accomunate dalla provenienza romana delle chiese d’origine, dalla forma quadrangolare della pala di gusto rinascimentale e dall’impiego dello stesso cartone preparatorio per le figure di Santa Caterina/Sant’Illuminata e Santa Giustina. Per la prima volta insieme, consentono di approfondire lo studio di Antoniazzo Romano, il più grande pittore romano della seconda metà del Quattrocento.